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Stadio di Cazzago ancora inagibile nove anni dopo il tornado

Stadio di Cazzago ancora inagibile nove anni dopo il tornado

foto da Quotidiani locali

Nove anni dal tornado che si è abbattuto sulla Riviera del Brenta, i segni sul territorio sono ancora evidenti.

Oltre a non essere stata ricostruita villa Fini che sarebbe dovuta sorgere dove era e come era in località Cesare Musatti a Dolo, i lavori per la ricostruzione dello stadio da calcio di Cazzago, devastato dalla furia del vento, devono essere ancora completati.

Complessivamente i lavori sono costati finora circa 900 mila euro. Ma la struttura non è ancora utilizzabile.

I motivi? Lentezza della burocrazia e non corretta esecuzione delle opere.

Il sindaco Massimo Calzavara a marzo aveva annunciato l’accordo con la ditta incaricata per completare le opere, previste in tempi rapidi per rendere fruibile la struttura. Ma si sta ancora aspettando quel momento.

Le attività sono iniziate nel gennaio 2021. È necessario demolire e ricostruire la tribuna e gli spogliatoi. Dopo vari ritardi sono terminate nel giugno 2022.

L’opposizione di centrosinistra aveva denunciato come l'area del cantiere sia stato per mesi in stato di completo abbandono, le recinzioni chiuse solo i primi di ottobre 2023.

Fra i problemi denunciati: le sigillature delle gradinate non sono state eseguite a regola d'arte, le parti dell'opera in acciaio presentavano dei segni di ossidazione, gli specchi delle serrature sono sfondati e sono rimasti senza le serrature. Denunciati anche danneggiamenti e vandalismi.

«Purtroppo» racconta l’ex sindaco Federico Calzavara «hanno influito due fattori nel mancato completamento dell’opera. Il primo legato alla lentezza delle procedure burocratiche per far partire i cantieri, poi il periodo del Covid che ha rallentato tutto. Il secondo ostacolo è stato il fatto che i lavori non sono stati eseguiti come si doveva. Per evitare che ci fossero dei contenziosi infiniti si è raggiunto con la ditta un accordo per far ripartire i lavori».

«Ora» racconta l’attuale sindaco Massimo Calzavara «dovrebbe essere finalmente tutto in dirittura d’arrivo. Speriamo che tutto possa essere concluso nel giro di poche settimane, qualche mese al massimo».

Fra le opere ancora da realizzare che con i fondi pubblici arrivati per il tornado c’è poi una passerella sul canale Serraglio a Cazzago e la sistemazione delle rive del Naviglio del Brenta davanti Villa Fini.

In Riviera chi c’era ricorderà per sempre quell’8 luglio 2015. Alle 17.25 il tornado si abbatté sui Comuni di Dolo, Mira e Pianiga.

Venne classificato come fenomeno violento e di intensità F4, quindi come uno dei più potenti verificatisi nell’intero territorio nazionale con venti superiori ai 300 km all’ora.

Bastarono poche decine di minuti per provocare un morto, 92 feriti, circa 100 milioni di danni, 500 case lesionate, decine di case da abbattere, 400 sfollati, capannoni e negozi scoperchiati, decine di auto da rottamare e danni alle produzioni agricole.

Il Comune di Dolo fu il più colpito con 25 milioni di danni accertati fra abitazioni private, beni mobili e immobili. I risarcimenti furono dati ad attività ed immobili, anche se i danni ad auto e altri mezzi non vennero in tanti casi risarciti.

L’8 luglio l’edicolante storico di Dolo, Roberto Stradiotto, ha esposto un cartellone fuori dal suo negozio: “Amici colpiti dal tornado noi non vi abbiamo dimenticati”.

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