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“Di te ho visto la curiosità, il dolore immenso, la vita straripante, la forza di cento uomini, ciao papà”: così il figlio Francesco ai funerali del papà Pino D’Angio

"Ho immaginato così tante volte questo momento, cosa sarebbe accaduto, i volti e le sensazioni. L’ho immaginato talmente tanto che qualche volta sembrava vero", le parole al funerale del cantauore oggi a Pompei

L'articolo “Di te ho visto la curiosità, il dolore immenso, la vita straripante, la forza di cento uomini, ciao papà”: così il figlio Francesco ai funerali del papà Pino D’Angio proviene da Il Fatto Quotidiano.

Ai funerali di Pino D’Angiò a Pompei, alla Chiesa del Salvatore, c’erano tutti: i compagni del liceo che ha frequentato a Salerno, gli amici noti, naturalmente la moglie Teresa e il figlio Francesco. Proprio quest’ultimo, come racconta il Corriere del Mezzogiorno, ha detto parole toccanti per il papà scomparso a 71 anni e dopo una lunga malattia: “Ho immaginato così tante volte questo momento, cosa sarebbe accaduto, i volti e le sensazioni. L’ho immaginato talmente tanto che qualche volta sembrava vero. Poi è arrivato, tutto insieme. Certe cose erano solo nostre, sempre e solo nostre. Da te sono partito, da te sono sempre tornato. In te ho visto la curiosità, la bellezza, il dolore immenso, la vita straripante, la forza di cento uomini, la risata e le lacrime salate come il mare. Quel mare che ci piaceva tanto, specialmente quando era agitato. E dove nelle notti d’estate, respirando lo iodio, parlavamo di noi, di cosa ci tocca dentro, di quale musica ci fa stringere lo stomaco”.

E ancora, un ricordo che commuove: “Avevo 9 o 10 anni, mi facesti leggere uno scritto di Sant’Agostino, all’inizio non capii, oggi invece è tutto più chiaro: ‘la morte non è niente, sono solo passato dall’altra parte. È come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro, lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare, parlami con lo stesso modo affettuoso che hai sempre usato, non cambiare tono di voce’, mi spiace ma lo sto già facendo, ‘non assumere un’aria solenne o triste, continua a ridere di ciò che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme, il mio nome sia sempre la parola familiare di prima, pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza, la nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto, è la stessa di prima c’è una continuità che non si spezza, non sono lontano, sono dalla tua parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Asciuga le tue lacrime e non piangere. Se mi ami, il tuo sorriso è la mia pace’. Faremo in modo che sia così, ciao papà“.

Nato a Pompei, D’Angiò era arrivato al grande successo con la celebre hit Ma quale idea, che rimase al vertice delle classifiche per 14 settimane tra il 1980 e il 1981. D’Angiò, il cui vero nome era Giuseppe Chierchia, era stato anche attore e produttore musicale. Non si deve tornare troppo in là nel tempo per ritrovare la sua ultima apparizione pubblica che risale al Sanremo 2023, in cui nella serata dei duetti aveva cantato insieme ai Bnkr44 che avevano rilanciato proprio una versione modernizzata della sua famosa hit. Proprio per questo brano ‘funk’ è considerato il precursore del genere rap italiano.

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