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Morto Jerzy Stuhr, l’attore polacco protagonista dei film di Nanni Moretti: malato di cancro, ha avuto un infarto e un ictus

Morto Jerzy Stuhr, l’attore polacco protagonista dei film di Nanni Moretti: malato di cancro, ha avuto un infarto e un ictus

L'annuncio è stato dato dal figlio Maciej, anche lui attore, che ha confermato la scomparsa del padre

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Il mondo del cinema piange la scomparsa di Jerzy Stuhr, regista e attore polacco di fama internazionale, deceduto oggi all’età di 77 anni a Cracovia. L’annuncio è stato dato dal figlio Maciej, anche lui attore, che ha confermato la scomparsa del padre, ricoverato in terapia intensiva in un ospedale di Zakopane in gravi condizioni. Negli ultimi anni, infatti, l’attore ha lottato con problemi di salute: secondo i media polacchi, ha sofferto di cancro, ha subito un infarto e ha anche avuto un ictus.

Stuhr ha lasciato un segno indelebile nel panorama cinematografico polacco, grazie alla sua straordinaria versatilità e alle sue eccellenti qualità drammatiche: il pubblico italiano lo ha conosciuto soprattutto per i suoi ruoli in alcuni capolavori di Nanni Moretti, dal “Caimano” ad “Habemus Papam”. La sua carriera, iniziata negli anni Settanta, lo ha visto collaborare con i più grandi registi del suo paese, come Andrzej Wajda, Krzysztof Zanussi e Krzysztof Kieślowski.

Particolarmente significativa è stata la collaborazione con Kieślowski, iniziata nel 1976 con “La cicatrice” e proseguita con film come “Il cineamatore” (1979) e “Decalogo 10” (1989). Stuhr ha ricordato il regista come un maestro e un amico, capace di estrarre emozioni vere e di andare alla radice delle cose. La sua fama ha varcato i confini nazionali, conquistando anche il pubblico italiano. Stuhr ha infatti recitato in tre film di Nanni Moretti: “Il caimano” (2006), “Habemus Papam” (2011) e “Il sol dell’avvenire” (2023). Nel 1998, il Sindacato Nazionale dei Giornalisti Cinematografici Italiani gli ha conferito il Nastro d’argento europeo, e nel 2005 ha ricevuto il Premio Robert Bresson alla Mostra del Cinema di Venezia.

Prima di approdare al cinema, Stuhr ha mosso i primi passi nel mondo del teatro, dove ha dimostrato il suo talento in opere come “Delitto e castigo” e “I Demoni” di Dostoevskij. Parallelamente, ha intrapreso una fortunata carriera televisiva come comico e intrattenitore. Nel 1994, ha esordito come regista con “Spis cudzołożnic”, seguito da “Storie d’amore” (1997), presentato in concorso alla Mostra di Venezia e vincitore di numerosi premi internazionali. Jerzy Stuhr lascia un vuoto incolmabile nel mondo del cinema e del teatro polacco. La sua eredità artistica e il suo impegno come docente e rettore dell’Accademia Nazionale del Teatro di Cracovia continueranno a ispirare le nuove generazioni di attori e registi.

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