Roma, criticò le pecore tosa-parchi che voleva la Raggi: risarcito con 100mila euro. Paghiamo noi…
Una delle idee più geniali, a parte la funivia per collegare alcuni quartieri di Roma, durante il suo mandato come sindaca di Roma di Virginia Raggi, fu quello denominato come “eco-pascolo”, parte di una più ampia iniziativa per promuovere pratiche ecologiche e sostenibili nella gestione dei parchi e dei giardini della città. L’iniziativa, del 2018, prevedeva l’uso di pecore, capre e altri animali per brucare l’erba e mantenere puliti i prati, riducendo così la necessità di macchinari e di interventi umani. Questo approccio avrebbe avuto il duplice vantaggio di risparmiare risorse economiche e di ridurre l’inquinamento causato dai tosaerba a motore.
Virginia Raggi e le critiche al progetto delle pecore tosaerba
Il progetto di Virginia Raggi, sindaca di Roma dal 2016 al 2021, fu accolto con una dose notevole di scetticismo, ma alla fine le pecore tosa erba nei parchi di Roma non sono mai arrivate. Nei mesi di dibattito, però, il direttore della Gestione Territoriale Ambientale, Pietro Maria Scaldaferri, prese subito una posizione netta, contraria all’idea, sostenendo che le pecore non avrebbe potuto sostituire i giardinieri del comune. Forse per quelle parole, nel 2020, fu allontanato, anche se le motivazioni non furono mai esplicitate: di sicuro oggi, a distanza di 4 anni, il funzionario ha vinto la battaglia legale contro il Campidoglio: gli è stato riconosciuto un danno quantificabile in 107mila euro. Soldi a carico dei contribuenti, ovviamente…
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