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Wimbledon: il risveglio dell’orso. Medvedev torna a battere Sinner e vola in semifinale

Daniil Medvedev gioca la sua miglior partita del 2024. Rimpianti nel terzo set per Jannik Sinner, che manca due set point. Seconda semifinale di fila a Wimbledon per il russo

[5] D. Medvedev b. [1] J. Sinner 6(7)-7 6-4 7-6(4) 2-6 6-3

Il primo semifinalista di Wimbledon sarà Daniil Medvedev, per il secondo anno di fila. Il russo vince al quinto set per l’ottava volta in carriera, prima però contro un top 5 dopo le finali perse allo US Open 2019 e all’Australian Open 2022 e 2024. Una prestazione eccellente è servita per battere Jannik Sinner, a tratti benissimo, a tratti malissimo, condizionato certamente anche dal problema (legato con ogni probabilità ad un virus) che ha interrotto il match per 10 minuti nel terzo. Una motivazione certamente, ma la sconfitta è dovuta in maniera prioritaria a un super Medvedev, continuo dall’inizio alla fine.

Senza in realtà fare niente di speciale se non il suo solito gioco da fondo, abbinato a un servizio a tratti devastante e una diagonale di rovescio a lungo dominata. Ingredienti che cucinano l’ottava semifinale Slam per il russo, dove ha un record di 6-2 (sconfitte a Wimbledon 2023 e US Open 2020). Affronterà Alcaraz o Paul dopo aver battuto di nuovo Jannik dopo cinque sconfitte di fila. Di seguito le dichiarazioni a caldo del russo.

Se vuoi battere Jannik la partita deve essere per forza dura. Ho capito che a un certo punto non si sentiva bene, ma ho capito che sarebbe rientrato e avrebbe giocato bene. Ma ho saputo gestire, rimanere costante con il mio tennis, sono soddisfatto del mio tennis e guardo con fiducia avanti. Ho cercato di farlo giocare un po’ di più per farlo soffrire un po’ di più, ma sapevo che a un certo punto sarebbe andato a tutto. Sono contento di aver vinto il terzo, avrei preferito evitare una situazione del genere. Sono riuscito a giocare due partite sul Centrale, di solito ne vincevo una o zero, ora le ho vinte entrambe. Ci sono altri due giocatori da guardare, ma guardo con fiducia avanti

Primo set: che equilibrio! Il tie-break premia un più cauto Sinner

Cinque game senza pericoli in risposta da ambo i lati aprono la contesa. Medvedev sembra disattendere le promesse sul “qualcosa di nuovo”, ma sembra ben intenzionato a non allontanarsi mai dalla linea di fondo e disegnare il campo dalla sua zona di comfort. Sinner ovviamente tiene lo scambio lungo bene, come l’avversario sulla diagonale di rovescio, la favorita. Da sottolineare l’ottimo rendimento al servizio, tante prime ben piazzate, non tantissimi ace, ma sia il russo che l’azzurro pescano in ogni game punti gratuiti così da evitare continui scambi prolungati.

Un set equilibratissimo vedrà il suo più giusto epilogo nel tie-break, dove il livello subisce una sterzata, data anche da un po’ di tensione. Proseguono gli scambi duri, ma arriva qualche omaggio da entrambi, con Medvedev che addirittura sbaglia due dritti di fila (in maniera grave, goffa) e si trova da set point da sfruttare a set point da annullare. Ma soprattutto, sul secondo set point per Jannik, cala un doppio fallo che gli costa il parziale. Sono però decisivi quei due passi in avanti di Sinner a mettere pressione.

Secondo set: Medvedev palleggia Sinner e domina. 1 set a testa

Nel terzo game del secondo set arriva il primo break del match, con firma in cirillico. Medvedev, consapevole dell’importanza del parziale, alza i toni in risposta, aggredisce e sfrutta l’assenza di variazioni di Sinner, crogiolandosi nel suo gioco da fondo. E più i colpi aumentano, più lui sale e prende fiducia, strappando il servizio a uno Jannik che appare quasi stanco, in confusione. Il break sembra bucare il serbatoio del n.1 al mondo, sembra perché nel settimo game prima regala con errori e un doppio fallo due palle break. Poi, quasi fosse una quisquilia, sia scendendo a rete e sia passando il russo, le annulla e rimane in scia. Ma ritarda l’inevitabile e maschera il passivo: nel decimo game Daniil serve bene, non trema e da fondo lascia poco scampo per chiudere un parziale dominato, a cui il 6-4 non rende il giusto merito. Sinner dovrà sì inventarsi qualcosa, a forza di palleggiare da fondo senza un domani rischia grosso.

Terzo set: paura per Sinner, Medvedev è più cinico. Va lui avanti

Ancora il terzo game si dimostra fatale. Medvedev sistematicamente risponde, con profondità, restituendo sempre palle scomode. Sinner sembra però in bambola, incapace di reagire alla ragnatela dell’orso. E così, dritti sbagliati e una palla corta affondata, arriva il break. Ma, soprattutto, Jannik chiama il fisioterapista, e le prime parole che gli rivolge sono: “Mi gira la testa“, interrompendo il match per più di 10 minuti. Il trattamento sembra restituirgli smalto, come dimostra nel nono game. Ha il merito di rispondere a tutto e di stuzzicare il russo anche facendolo avanzare. Da parte sua il n.5 al mondo si innervosisce, prende a sbagliare e concede un quasi insperato contro-break. Incute quasi ansia il rientro prepotente di Sinner, gestito in realtà nel migliore dei modi dal russo, che annulla due set point nel dodicesimo game. Che si riveleranno fondamentali in un tie-break dove si scambia quasi solo da fondo, territorio di Medvedev, che passa anche ad incassare. Con un ace, e un servizio fattore dirimente negli ultimi punti, suggellerà il terzo set.

Quarto set: super Sinner, la tattica premia lui. Si va al quinto

Terzo break consecutivo nel terzo gioco. Ma stavolta a favore di Sinner, che gioca due ultimi punti che andrebbero proiettati nelle scuole tennis: prima apre il campo con forza e precisione, chiudendo a rete, poi allena lo scatto in avanti del russo con una deliziosa palla corta (che a dirla tutta per gli effetti che ha dovrebbe usare un po’ di più). E non tarderà addirittura il doppio break, con un game in risposta giocato quasi in scioltezza da Sinner e un paio di palle corte deliranti di Daniil, forse proiettato già al set decisivo. Che viene definito poco dopo senza neanche sudare da Jannik, tranquillo al servizio e nei colpi a rimbalzo per forzare un quinto set che non è assolutamente banale visto quanto accaduto nel pomeriggio.

Quinto set: Medvedev piazza la zampata all’inizio, Sinner non recupera

Quarto game gravemente incriminato, così come il quarto doppio fallo di Sinner che vi casca, portando Medvedev a tre palle break. Segue a un inizio di quinto non eccellente dell’azzurro, che alla terza chance riuscirà a portarsi in vantaggio. Pesa un brutto errore di Sinner, che cala per primo nello scambio, e non riesce, pur andandoci vicino, a dare la zampata per rientrare nel game successivo, a causa di un russo versione muro di gomma. Che non sbaglia nulla e va avanti così fino alla fine, quando per Sinner non c’è più nulla da fare se non sperare in qualche regalo. Che però non arriva, con il russo che chiuderà con due grandissimi rovesci, il suo adorato marchio di fabbrica. E vince meritatamente, torna a battere un numero 1. Ricordando (e ricordandosi) che in cima al mondo c’è stato anche lui.

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