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Wimbledon, Paolini: “Ero una tifosa sfegatata di Federer. Non pensavo di poter andare così avanti”

"Guardavo tutte le finali di Roger, me ne ricordo un sacco" - racconta Jasmine Paolini. "Giocare sul Centrale è diverso da vederlo in TV, sembra normale ma non lo è"

È una Jasmine Paolini raggiante quella che si presenta ai microfoni della stampa presente a Wimbledon dopo la sua prima semifinale a Wimbledon. L’azzurra diventa la prima italiana di sempre a spingersi così avanti sull’erba dell’All England Club, grazie al successo pazzesco su Emma Navarro. Ecco le sue parole.

D: Dallo scorso anno hai perso contro Emma tre volte. Oggi cosa ti ha portato alla vittoria?

Jasmine Paolini: Non so, è stata dura. Mentalmente è stato difficile giocare contro di lei, amo il modo in cui gioca e le ultime tre volte sono state molto faticose. Ho ripetuto a me stessa che sarà stato un match diverso, su una superficie diversa, quindi di essere aggressiva; e credo di aver giocato una bellissima partita.

D: In passato non hai avuto molti successi sull’erba. Come hai cambiato il tuo modo di giocare?

Jasmine Paolini: Probabilmente prima non lo avevo capito, ma il mio allenatore mi dice da tempo che avrei potuto giocare bene sull’erba, anche se non ci credevo molto. Mi sono sentita bene ad Eastbourne, colpivo bene e mi muovevo bene su questa superficie. Mi ripetevo: “Ok, è bello giocare sull’erba, puoi giocarci bene”. Anche se non mi aspettavo di raggiungere le semifinali

D: Che ricordi hai di Wimbledon?

Jasmine Paolini: Mi ricordo un sacco di finali di Federer, ero una tifosa sfegatata di Roger, quindi me le guardavo tutte.

D: Navarro ha appena detto che se giochi così vinci il torneo…

Jasmine Paolini: Eh vediamo, è lunga ancora e sinceramente cerco sempre di concentrarmi sul prossimo match. La Vekic è sempre pericolosa e serve bene, ci ho perso una volta indoor a Miami e l’ultima volta a Toronto. Però è difficile dire cose del genere, mi sembra già difficile la prossima partita, è comunque una semifinale Slam e sarà una partita dura, in cui devo cercare di dare il meglio e di concentrarmi su quello che devo fare senza avere troppi pensieri per la testa.

D: La prima volta che hai giocato sul Centrale lo hai trovato come lo vedevi in televisione? Più grande, più piccolo, più pauroso, meno pauroso…

Jasmine Paolini: L’anno scorso mi ricordo che quando mi hanno spostato il match sul Centrale ero un pochino nervosa. Poi ho detto: “Devo cercare di godermi appieno la questa esperienza senza accumulare troppa tensione”. Poteva giocarmi un brutto scherzo, è diverso giocarci da vederlo in TV. Ma devi sempre ricordarti che lo hai visto in TV, sembra una cosa normale ma non lo è.

D: Immagino che stia diventando sempre più difficile cercare di rimanere nella bolla. C’è una tecnica che tu usi?

Jasmine Paolini: No no, sto cercando semplicemente di pensare partita dopo partita e sono dentro il torneo, quindi credo che sia difficile uscire da questa bolla. Certo, sono contenta, dico cavolo sono in semifinale, però alla fine si pensa al prossimo match.

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