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Giubileo 2025, Venezia si prepara: in arrivo 1,6 milioni di turisti in più

Il 2025 sarà il vero banco di prova per la gestione – e il governo – dei flussi turistici a Venezia. E non solo perché il contributo d’accesso da sperimentazione dovrà entrare a pieno regime, con soglie di carico oltre la quale far scattare tariffe differenziate e un calendario di giornate spalmato nell’arco dei dodici mesi.

Sta nei numeri il vero motivo per cui Venezia si attende un anno particolarmente complicato. In città, infatti, nel 2025 sono attesi 1, 6 milioni di visitatori in più rispetto al 2024.

La causa sta nel Giubileo in programma a Roma che porterà nella capitale oltre 30 milioni di pellegrini, registrando un aumento del 20% rispetto al 2000 (quando, oltretutto, le compagnie aeree low cost erano appena nate). Il 30% di questi turisti arriverà da Stati Uniti e Sudamerica.

Il 10% di questi non rinuncerà a vedere Venezia, visto il lungo viaggio intrapreso. Parliamo di un incremento di circa 800 mila di ulteriori ospiti pernottanti, che dovranno essere sommati al ritorno degli asiatici ai livelli pre-Covid, stimato in un ulteriore 800 mila Si prevede quindi un incremento del 25% nel numero di turisti che pernotteranno a Venezia.

Le strategie da adottare per evitare che tutto ciò diventi un boomerang per la reputazione della città, già afflitta dall’overtourism sono state al centro della tavola rotonda organizzata all’Hotel Aquarius in campo San Giacomo dall’Orio dal titolo “Operatori Incoming di Venezia: Giubileo 2025, Fare sistema”.

Per Arduino Paniccia, analista di strategia e di geopolitica, fondatore e Presidente della Scuola di Competizione Economica Internazionale di Venezia, serve mai come ora un approccio coordinato.

«I flussi continueranno ad aumentare portando a una maggiore competizione», speiga, «per l’accesso alle strutture turistiche, come alberghi e monumenti, e a un conseguente aumento dei prezzi. L’unica strategia attuabile risiede nella gestione collaborativa del territorio tra pubblico e privato, poiché non si può lasciare tutto al libero mercato. Evitare che Venezia nel 2025 diventi simbolo dell’overtourism è importante, il danno reputazionale avrebbe conseguenze durature, e ci vorranno tempo e investimenti per superare i luoghi comuni negativi».

Una ricetta la propone Gabriele Milani, direttore della Federazione Turismo Organizzato di Confcommercio: «Bisogna innanzitutto applicare regole chiare che consentano agli operatori professionali di gestire i gruppi da massimo 25 persone. Questo va di pari passo con una lotta serrata all’abusivismo che alimenta inevitabilmente il fast tourism».

Per Andrea Gersich decisiva sarà anche l’applicazione dal primo di agosto della norma che limita a 25 persone il numero dei componenti i gruppi turistici: «Non sarà per nulla semplice in quanto la norma sarà introdotta in corsa a metà stagione turistica, che era già stata pianificata più di un anno e mezzo fa».

Infine, per Roberto Panciera, presidente Confcommercio Ascom Venezia, la sfida dev’essere quella di «alzare la qualità dell’offerta al fine di intercettare un turismo più qualificato e rispettoso della unicità e della fragilità di Venezia». Presente alla tavola rotonda anche l’assessore al turismo Simone Venturini secondo cui «fare sistema per affrontare insieme le sfide più importanti che si prospettano all’orizzonte è il modo migliore per farsi trovare pronti a eventi epocali come il prossimo Giubileo».

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