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Wimbledon donne, Day 9: Vekic a fatica supera Sun, Paolini punta a un’impresa storica

Jasmine Paolini supera Emma Navarro e conquista la prima semifinale di una tennista italiana a WImbledon. Avversaria per un posto in finale sarà Donna Vekic

Il nono giorno del torneo di Wimbledon è stata una giornata storica per il tennis italiano al femminile. E mentre scrivo la frase, devo convincermi che è vero, e che non sono stato assoldato dall’Istituto Luce per gonfiare la realtà. No, il risultato raggiunto da Jasmine Paolini è realmente senza precedenti: è la prima tennista italiana ad arrivare in semifinale nello Slam sull’erba.

L’ha raggiunta grazie al successo per 6-2, 6-1 su Emma Navarro, al termine di una partita nella quale ha sfiorato la perfezione. E, incidentalmente, grazie ai punti che ha guadagnato con questo risultato, si è garantita la posizione numero 5 nel prossimo ranking WTA. SIgnifica che affianca Sara Errani nella classifica dei best ranking italiani, e supera Flavia Pennetta (massimo numero 6). Meglio di tutte, al momento, c’è Francesca Schiavone con il 4 posto raggiunto nel 2011.

Ma per tutti questi numeri e record ci sono i database e gli statistici, che sicuramente troveranno altri dati interessanti da evidenziare nelle pieghe della storia. Penso che da un sito di tennis gli appassionati si aspettino innanzitutto un ragionamento su quanto è accaduto in campo. Ci provo, anche se scrivere certe cose dopo che la partita in questione non ha nemmeno raggiunto l’ora di gioco, con Navarro ferma a tre game, può sembrare stonato.

Eppure confermo quanto scritto alla vigilia, anche perché sono dati di fatto: Navarro era una difficile avversaria per Jasmine, semplicemente perché lo sarebbe stata per chiunque: è una giocatrice completa, senza punti deboli, che regala pochissimo e che è in grande forma.

In questo torneo Navarro al secondo turno aveva lasciato 5 game a Naomi Osaka (6-4, 6-1) e 7 game due giorni fa alla numero 2 del mondo Coco Gauff (6-4, 6-3). Contro Gauff dopo i primi game di assestamento Emma aveva preso il controllo del match e lo aveva gestito con sicurezza assoluta.

Il grande rispetto nei confronti di Navarro lo ha confermato la stessa Paolini in conferenza stampa, quando le ho chiesto se per preparare i match guarda i video delle partite recenti delle sue avversarie. E lei ha risposto: “di solito no, ma per Navarro ho fatto una eccezione, siamo andati a rivedere alcuni punti della sua partita contro Shnaider perché lei l’aveva battuta”.

Si riferiva alla partita che Emma aveva perso nella semifinale sull’erba di Bad Homburg contro Diana Shnaider. Capisco abbia scelto quel match perché alla vigilia pareva diffilcile trovare una breccia nel tennis di Navarro e la giovane russa c’era riuscita. Infine va ricordato che, oltre a questo, c’erano i precedenti confronti diretti, tutti del 2024: tre vittorie a zero per Emma.

Insomma sulla carta era davvero durissima. Solo che poi in campo è scesa una versione di Paolini praticamente perfetta. Perché se è vero che qualche errore appare nel tabellino (per gli statistici di Wimbledon gli errori non forzati a fine match di Jasmine sono 12 (19 i vincenti), è anche vero che Paolini ha vinto quasi tutti i punti importanti. Anzi, dopo i primi tre game penso li abbia vinti proprio tutti. E per come funziona il punteggio nel tennis, sono questi punti quelli che fanno la differenza nello score.

Del resto anche lei, senza apparire immodesta ma con semplice obiettività, ha detto di aver giocato molto bene, facendo capire che non sarebbe stato possibile fare meglio. Nell’articolo della cronaca ho scritto che la prestazione di Jasmine mi ha ricordato la vittoria di Pennetta su Simona Halep nella semifinale dello US Open 2015, quando Flavia aveva vinto 6-1, 6-3: stesso contesto di enorme importanza, stessa altissima qualità di gioco, stessa assoluta continuità di rendimento nell’arco di tutta la partita.

Questo se parliamo di prestazione. E sul piano tecnico-tattico? La spiegazione sintetica del match l’ha data la stessa Navarro, in conferenza stampa: “nei tre match che avevo vinto contro Jasmine, ero stata io a comandare il gioco. Oggi l’ha fatto lei”. Aggiungerei che oltre tutto Paolini ha preso spesso la strada delle rete (17 volte) e in queste occasioni ha vinto il punto per 16 volte (16 su 17, altro dato vicino alla perfezione).

In chiusura di conferenza stampa, Navarro ha dato un’ultima opinione, che riporto senza aggiungere altro, e per la quale i tifosi di Jasmine faranno gli scongiuri. Domanda: “Chi pensi vincerà il torneo?”. Risposta: “Se Paolini gioca così, ha davvero buone possibilità” (Q: Who do you think is going to win Wimbledon? EN: I think if Jasmine plays like she did today, she has a really good shot).

Sguardo alla semifinale: c’è Vekic

Lasciamo da parte le opinioni di Navarro e pensiamo invece alla futura avversaria di Paolini, e prima vincitrice di giornata: Donna Vekic.

Vekic ha sconfitto la sorpresa del torneo Lulu Sun per 5-7, 6-4, 6-1, al termine di una partita complessa, che ha vissuto tre fasi. Provo a raccontarle, anche perché ci possono dire qualcosa di più su Donna in vista della semifinale.

Fase 1. Dal primo quindici sino al 7-5, 3-4. La prima porzione di partita è stata quella di migliore qualità. Davvero un bel match di quelli da erba vecchio stile, nel quale a governare erano i turni di battuta e ogni volta che ci si avvicina a una possibile palla break il pubblico trattiene il fiato. Sun è tornata a mettere in mostra tutte le doti del suo tennis di anticipo, ma Vekic ha saputo tenerle testa, grazie anche al forte aiuto che ha trovato nel servizio: 60% di prime in campo e tutte molto efficaci.

E come spesso accade in questo genere di match da erba, chi dei due ha vissuto un passaggio a vuoto, anche piccolo, ha finito per pagarlo caro. E’ successo a Vekic. Ancora nessuno aveva perso la battuta, e sul 5-4 a suo favore Donna è salita 0-30 in risposta. Sembrava che il set potesse pendere dalla sua parte, e invece ha attraversato un micro blackout: un parziale di 1 punto a 7 che ha permesso a Sun non solo di togliersi dai guai (5-5) ma di trovarsi con due palle break. La seconda è stata decisiva (errore gratuito di dritto di Donna) per indirizzare il set.

Da sottolineare che il pubblico parteggiava per il proseguimento della fiaba di Sun, ed ha quindi rumorosamente festeggiato il primo parziale finito sul versante neozelandese.

Sempre massimo equilibrio anche in apertura di secondo set, sino al 3-4. Sempre grande incidenza del servizio, ottimo livello di gioco senza addirittura palle break all’orizzonte. A questo punto si è chiusa la prima fase di partita.

Fase 2. La più breve (tre soli game) e la meno logica. Nel nono game del secondo set Vekic ha trovato quattro ottime risposte consecutive (un paio semi-vincenti), e ha vinto tutti gli scambi che si sono sviluppati nel game: break a 15, e punteggio salito sul 5-3 e servizio. A questo punto a Donna sarebbe bastato continuare a servire come aveva fatto sino a quel momento per vincere il parziale. Per dire quanto bene aveva servito nel secondo set: nei suoi quattro turni di servizio aveva vinto 16 punti e ne aveva perso 1 solamente.

E invece all’improvviso non è più riuscita a mettere il servizio in campo. Sun sembrava piuttosto scossa dal break subìto, e non è che stesse facendo nulla di che; semplicemente ha assistito all’implosione di Vekic, in un game nel quale ha messo a segno 5 doppi falli (i primi commessi da inizio match). Era come se per Donna il rettangolo del servizio fosse diventato della misura di un francobollo: impossibile centrarlo. E così ha finito per regalare il controbreak del 5-4.

Il paradosso però è che per il resto del gioco Vekic ha continuato a prevalere, e così nel turno di risposta successivo ha di nuovo strappato la battuta a Lulu e chiuso il secondo set a suo favore per 6-4. Conti pareggiati dopo una serie di 3 break consecutivi.

Fase 3. Dopo il toilet break da parte di entrambe, si è ripreso a giocare e si è capito che Sun non era più la stessa giocatrice del resto del torneo. Come se fosse scoccata la mezzanotte, e la carrozza si fosse trasformata in zucca.

All’improvviso la tennista capace di governare gli scambi con i piedi attaccati alla linea di fondo era scomparsa, e se ne era ripresentata una che sbagliava a ripetizione. In un set di soli 7 game ha compiuto 11 gratuiti, praticamente tutti a inizio scambio. Un regalo dopo l’altro, che ha permesso a una solida Vekic di salire 5-0 e di chiudere infine 6-1. Un set del tutto a senso unico, piuttosto imprevedibile per come si era sviluppato il confronto sino a quel momento.

Va però sottolineato che Sun non era al quinto match del torneo come il resto della concorrenza, ma all’ottavo incontro, visto che aveva anche affrontato tre turni di qualificazione. E può capitare che a un certo punto ci si ritrovi svuotate di energie (o fisiche, o nervose, o entrambe). Ha raccontato in conferenza stampa Sun “È stata un partita durissima. Dalla fine del secondo set ho cominciato a soffrire di crampi”. E la partita è stata davvero molto probante, perché nei primi due set, per come si stava sviluppando, ogni minimo passo falso si sarebbe pagato caro.

Ha raccontato d’altra parte Vekic: “Per me è difficile affrontare le mancine, patisco il loro servizio”. E poi sul game disastroso con i cinque doppi falli: “non mi sentivo particolarmente nervosa, non so da dove arrivassero tutti quei doppi falli. Però subito dopo ero furiosa con me stessa”. Infine sull’ultimo suo periodo di tennis: “Ci sono state un paio di occasioni in cui non ho più sentito la voglia di giocare. L’ultima volta alla vigilia del Roland Garros. È strano, ma proprio la sconfitta subita a Parigi (contro Danilovic) mi ha ridato le motivazioni”.

Insomma, Vekic non è stata continua al 100% come Paolini, ma ha dato prova di grande tenacia nei momenti importanti. È vero che quei cinque doppi falli nello stesso gioco non sono un segnale di eccezionale killer instinct, ma l’aver ottenuto un break immediatamente dopo (quando molti tennisti si sarebbero liquefatti), dimostra che ha una tempra agonistica da non sottovalutare.

Per chiudere ecco per esteso i tre precedenti fra Paolini e Vekic:

2021 Paolini b. Vekic 7-6(2), 6-2 Cincinnati, hard
2021 Vekic b. Paolini 6-2, 6-0 Courmayeur, hard indoor
2023 Paolini b. Vakic 7-6(3), 6-2 Montreal, hard

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