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Al via il restauro del palazzo di Generali in corso Italia a Trieste

TRIESTE Durerà circa 124 giorni l’intervento che ridarà candore e riconsoliderà le facciate del grande palazzo delle Assicurazioni Generali che abbraccia Largo Riborgo, Corso Italia e piazza della Borsa. Un edificio iconico, monumentale – costruito tra il 1935 e il 1939 su disegno di Marcello Piacentini, l’architetto più potente e conosciuto di quel periodo – con la galleria Protti ad accompagnare il passaggio da una parte all’altra dell’imponente immobile.

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La proprietà fa capo al Fondo Mascagni, gestito da Generali Real Estate Spa-Società di gestione del risparmio.

I lavori, che inizieranno il prossimo 15 luglio e termineranno in autunno, senza incidere sulla fruibilità dell’intero palazzo e dei fori commerciali ospitati al piano terra, verranno eseguiti dal consorzio Cosmart di Padova. La direzione dei lavori è stata affidata allo studio tecnico di Alessandro Turina.

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I lavori

Nel dettaglio, le operazioni andranno a pulire la pietra d’Istria che riveste le facciate, avviando contestualmente un accurato controllo sull’integrità del materiale lapideo, rilevando i punti dove serve avviare un consolidamento, sebbene l’immobile non evidenzi elementi di rischio.

Intervento conservativo

L’intervento previsto è di tipo conservativo: manterrà intatte tutte le caratteristiche dell’edificio e dei diversi elementi architettonici, incluso il nome delle Assicurazioni Generali inciso, in pietra, sopra gli ingressi della galleria Protti di Corso Italia e largo Riborgo, con l’inconfondibile grande insegna delle Generali che, illuminata alla sera, è un segno distintivo di piazza della Borsa.

Il palazzo è un elemento che ha dettato legge sull’assetto urbanistico del centro città, e oggi è destinato a ospitare alcune residenze, degli studi professionali e dei fori commerciali di prestigio al piano terra.

I segni della vetustà

È così imponente che parrebbe non aver nemmeno bisogno di manutenzioni. Invece, osservandolo con attenzione, balza all’occhio come la pietra delle facciate evidenzi un annerimento, dettato in parte dalla vetustà dell’edificio, in parte dall’azione dello smog e degli agenti atmosferici, come le piogge acide e l’anidride solforosa, che nelle parti più esposte hanno accelerato il processo di deterioramento.

Il cantiere

Il cantiere, e quindi il montaggio delle impalcature, inizierà da largo Riborgo. Terminati i lavori su quella porzione delle facciate, si sposterà prima su Corso Italia e, infine, verso la metà del mese di ottobre, su piazza della Borsa e via Tor Bandena.

L’intervento, che punta anche a una valorizzazione del patrimonio immobiliare del gruppo del Leone – sull’entità dell’investimento destinato a questa operazione Generali Real Estate preferisce mantenere riserbo – interesserà anche galleria Protti.

La galleria Protti

L’elegante passaggio intitolato al capitano Arrigo Protti, medaglia d’oro al valore militare, caduto in combattimento nel 1936 durante la guerra d’Etiopia, sarà sottoposta a una pulizia e a un consolidamento della copertura, del soffitto. Andando così a valorizzare anche il mosaico raffigurante il leone marciano di Gino de Finetti, e gli affreschi di Carlo Sbisà dedicati a “Il lavoro costruttivo”, “Dopolavoro e ricreazione” e “Assicurazione”.

Provvedimenti alla viabilità

Per consentire l’avanzamento del cantiere, verranno adottati una serie di provvedimenti alla viabilità. Come l’istituzione di un divieto di sosta e fermata con rimozione, dove non sia già esistente, in Corso Italia in coda al tracciato dei capolinea delle linee 11 e 25 della Trieste Trasporti. Nello stesso tratto, lungo circa 10 metri, è previsto anche un restringimento della carreggiata.

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