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L’astronauta made in Comelico sul Gran Sasso

Si chiama Fabiano De Martin Topranin, artista classe 1984 di Padola, ed oltre ad essere considerato uno dei migliori scultori del legno, è l’autore dell’opera Space Days Vol. 3 installata nei giorni scorsi all’osservatorio astronomico d’Abruzzo di Campo Imperatore, nel cuore del Parco nazionale del Gran Sasso e monti della Laga. Un’opera dietro la quale si cela il gemellaggio instaurato dall’osservatorio, che fa parte dell’istituto nazionale di astrofisica, con il progetto Dolomiti Contemporanee di Borca.

L’opera di De Martin Topranin ricalca un cosmonauta in cedro atletico alto 230 centimetri, ricavato da un unico tronco alto oltre tre metri. L’opera è stata realizzata per una mostra collettiva curata da Dolomiti Contemporanee nell’estate scorsa a Casso ed ora ha compiuto il suo primo viaggio fino a raggiungere l’Abruzzo dove resterà visitabile per tutto il periodo estivo.

La presentazione del progetto che avvicina le montagne del Bellunese all’Appennino abruzzese è avvenuta a Campo Imperatore. La scultura è stata posizionata a pochi metri dalla stazione osservativa a 2150 metri di altitudine, che rappresenta l’osservatorio astronomico professionale più alto d’Italia. Un luogo di scienza e ricerca astronomica in un contesto suggestivo e strategico per il territorio. Da quasi sessant’anni la stazione è coinvolta in programmi scientifici nazionali e internazionali di rilievo per il campo astronomico.

«La collaborazione con l’osservatorio astronomico d’Abruzzo dell’istituto nazionale di astrofisica è nata in modo spontaneo», spiega il curatore di Dolomiti Contemporanee e Progettoborca oltre che direttore del nuovo spazio di Casso al Vajont, Gianluca D’Incà Levis, «l’esplorazione dello spazio non è altro che l’attitudine culturale, in senso lato. L’architetto, l’artista, lo scultore, come il critico, il rocciatore come l’astronauta, sono esploratori di spazi».

L’artista comeliano Fabiano De Martin Topranin era presente alla cerimonia inaugurale abruzzese. L’iniziativa è patrocinata dal parco nazionale Gran Sasso e Monti della Laga e dalla città de L’Aquila, capitale della cultura 2026.

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