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Sfidò la cecità con il windsurf e il canto, morta a 44 anni Gianna Saccomano

CAMPOFORMIDO. Non vedeva il mondo a colori Gianna Saccomano. Ma lei, 44 anni di Campoformido, l’azzurro del mare in cui amava fare windsurf lo “sentiva” nella sua profondità.

Per lei la cecità non era mai stata una barriera. «Abituata fin dal neonata a lottare come una leonessa per sopravvivere dopo essere nata a 25 settimane, poi aveva lottato tutta la vita, fino alla sua ultima battaglia» ricorda la mamma Maria Grazia.

Quella battaglia che Gianna aveva combattuto contro un male che le era stato diagnosticato poco meno di tre mesi fa. Se ne è andata per sempre nella notte tra martedì 9 e mercoledì 10 luglio all’ospedale di Udine. Era cresciuta dimostrando ogni giorno di poter essere autonoma e indipendente.

Da oltre 25 anni lavorava come centralinista nel Palazzo della Regione a Udine «e si era fatta ben volere da tutti. Gianna era capace di seminare e far crescere bellissimi legami».

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Dava voce alle sue emozioni con la musica. Aveva scritto delle canzoni ed era la cantante del gruppo Vididule Project, gruppo friulano di musica folk e neofolk con sonorità medioevali, che la ricorda con parole piene di affetto: «Ci mancherà la tua risata, la tua voglia di vivere e di cantare, la tua forza con la quale hai combattuto anche questa tua ultima battaglia. Siamo fieri di aver potuto suonare con te, porteremo sempre il tuo ricordo nei nostri cuori».

«La musica era la sua passione più grande – ricorda ancora mamma Maria Grazia –, era così orgogliosa e felice di far parte di questo gruppo. Assieme al lavoro e alla passione per il mare era ciò che la rendeva più felice».

Erano in vacanza in crociera insieme ad aprile mamma Maria Grazia e Gianna proprio quando la 44enne aveva cominciato ad accusare dei dolori.

«Non stava bene, aveva la febbre ma era felice di essere circondata dal suo adorato mare. Otto giorni dopo – spiega Maria Grazia – abbiamo ricevuto la diagnosi. Ha sempre lottato nella sua vita Gianna e l’ha fatto anche contro la malattia, senza mai lamentarsi, come una vera guerriera. Fino all’ultimo mi ripeteva: “Sarò io a vincere”. Era determinata, solare, aperta al mondo, sorrideva sempre. Cantava anche nella chiesa, era attiva dimostrando che la sua cecità non rappresentava un limita. La mia Gianna era speciale».

Erano rimaste loro due, dopo la morte nel 2002 del fratellino più piccolo di Gianna, Fabiano, in un incidente stradale e una decina di anni fa del papà Renzo. «Eravamo inseparabili, mi mancherà moltissimo, ogni giorno di più» aggiunge Maria Grazia.

I funerali della 44enne saranno celebrati giovedì 11 luglio mattina, alle 10.30, nella chiesa di Campoformido.

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