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Prodi ammette: “In Francia c’è solo confusione. Il Pd non ceda agli estremismi di sinistra”

“La particolarità  della situazione italiana è che il Pd ha un ruolo speciale rispetto agli altri alleati, avendo più del doppio dei consensi del secondo partito della possibile alleanza. Però deve capire che una coalizione ha le sue regole e che non ci deve essere la tentazione del partito unico o dominante. Si tratta di […]

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“La particolarità  della situazione italiana è che il Pd ha un ruolo speciale rispetto agli altri alleati, avendo più del doppio dei consensi del secondo partito della possibile alleanza. Però deve capire che una coalizione ha le sue regole e che non ci deve essere la tentazione del partito unico o dominante. Si tratta di una consapevole assunzione di responsabilità. Certo non ci può essere spazio per radicalismi e ali estreme”. Romano Prodi, in un’intervista al Corriere della sera, analizza così gli scenari politici italiani ed europei, in primis quelli molto intricati della Francia.

Prodi preoccupato per la Francia e per il Pd

Prodi si dice pcontentissimo” del risultato delle elezioni francesi, dalle quali emerge che “quando c’è una proposta estrema, pro o contro l’Europa, pro o contro l’estrema destra, la maggioranza vota per l’Europa e contro l’estrema destra”. Ma nota che sarà difficile fare un governo. Mentre per l’Europa ripropone la fine del voto all’unanimità e un “salto in avanti” su politica estera fisco e difesa. E invita a una riflessione più generale per ripensare al funzionamento delle democrazie in tutto, dall’Europa agli Usa, in bse a un riformismo che “non è  socialismo o rivoluzione” ma un “lavoro di ricucitura e rammendo”. Quanto al centrosinistra italiano, l’ex leader dell’Ulivo spiega che “non dobbiamo copiare i modelli altrui. In Italia abbiamo un altro cammino da percorrere. C’è una forza riformista notevole e io vorrei che questo riformismo diventasse abbastanza grande da avere un ruolo di governo. Bisogna allargare, avere grandi ali e soprattutto un programma riformista condiviso”. Guardando alle prossime nomine in Ue l’ex presidente della Commissione europea definisce il pacchetto proposto “il più  realistico possibile” anche se mette in guardia dai franchi tiratori. Poi si dice certo che all’Italia andrà un commissario di peso ma alla premier suggerisce: “Non si può fare da collante astenendosi”. (

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