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Turisti cafoni con la bicicletta fino in Piazza San Marco: fermati e multati

Turisti cafoni con la bicicletta fino in Piazza San Marco: fermati e multati

foto da Quotidiani locali

Il primo è stato fermato dagli agenti della polizia locale intorno alle nove del mattino, il secondo poco dopo, comunque prima dell’ora di pranzo. Tutti e due stranieri, arrivati a Venezia dalla Polonia, tutti e due con la bicicletta al seguito, portata a mano fino a piazza San Marco. E tutti e due obbligati quindi a pagare cento euro di multa, come da regolamento comunale di polizia urbana.

I due turisti fermati ieri sono solo gli ultimi di una serie che, dall’inizio dell’anno, ha già toccato quota 48 verbali staccati dagli agenti del comando veneziano: si tratta quasi sempre di visitatori partiti dal nord o dall’est Europa, che non vengono mai sorpresi in sella ma che, evidentemente, non sono consapevoli di come in centro storico non sia possibile neppure condurre la bici a braccia, visto l’ingombro che può rappresentare tra ponti e callette e i danni che causano pedali e manubri che sbattono sui marmi della Serenissima.

Spesso i multati pagano subito, approfittando del Pos in dotazione agli agenti della Locale, e per loro non è prevista la sanzione aggiuntiva del Daspo, ma purtroppo è difficile fermarli prima che raggiungano l’area marciana: tra piazzale Roma e Santa Lucia è infatti possibile portare la bici a mano, visto che può essere necessario raggiungere un treno adibito al trasporto delle due ruote, passata quella linea il resto della città è off-limits; i ciclisti però difficilmente seguono gli itinerari di Cannaregio, forse seguendo il percorso della Venezia accessibile, la maggioranza si muove lungo le Zattere e viene quindi intercettata solo tra Accademia e piazza, magari da una pattuglia già allertata dalla control room del Comune.

Per i cittadini, poi, i ciclisti che non pedalano non sono percepiti come in violazione quindi nessun veneziano finisce per segnalarli alla polizia locale, che infatti dall’inizio dell’anno non è mai intervenuta su chiamata di un residente.

Nei mesi estivi, segnati dal turismo “cafone” dei tuffi in canale e degli acrobati da social network, i ciclisti impenitenti non sono forse i più pericolosi tra i visitatori che violano il regolamento cittadino, ma sono chiaramente i più numerosi. E neanche loro hanno giustificazione: i cartelli di divieto sono presenti fin da piazzale Roma.

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