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Wimbledon, preview semifinali femminili: Paolini a caccia della Storia, Rybakina favorita d’obbligo

Tre giocatrici su quattro raggiungono la prima semi sull'erba londinese superati 28 anni. Donna Vekic e Barbora Krejcikova non vogliono fare le comparse

La gloria a portata di mano. La Storia che è lì a un passo e che, per certi versi, è già stata compiuta. Jasmine Paolini, prima italiana a calcare l’erba del Centre Court da semifinalista di Wimbledon, vuole regalarsi un nuovo biglietto per il paradiso. Quello dorato. Del resto, parliamo di una giocatrice in crescita costante e che ha dimostrato di potersela giocare con chiunque. Il tennis sciorinato dalla nativa di Castelnuovo di Garfagnana è stato pressoché impeccabile, ancor di più considerando che prima di questa stagione non aveva mai vinto una partita su erba (a 28 anni compiuti).

Dopo una sorta di partenza diesel, Paolini è cresciuta di partita in partita disputando un match complesso contro Madison Keys (poi fortunata nel finale con il ritiro dell’americana) e imponendosi in maniera superlativa su Emma Navarro diventando la tennista col maggior numero di vittorie Slam in questa stagione finora (14). Negli ultimi 25 anni, solo quattro giocatrici hanno raggiunto la finale al Roland Garros e a Wimbledon nella stessa stagione: Steffi Graf (1999), Serena Williams (2002, 2015 e 2016), Venus Williams (2002) e Justine Henin (2006).

Di fronte Jasmine si troverà la tennista croata, Donna Vekic, numero 37 del mondo. Un’avversaria battibile, certo, ma non così sfavorita rispetto a ciò che si racconta nei pronostici. I precedenti parlano di due vittorie a una in favore di Jasmine. Epperò, nel tennis come nella vita, è l’imprevedibilità la variante più incisiva. L’atleta originaria di Osijek, infatti, è riuscita a sfruttare molto bene una parte di tabellone che le si è aperta in maniera notevole. Quasi prodigiosa.

Sul suo cammino ha incrociato delle avversarie piuttosto ostiche, quali l’ucraina Dayana Yastremska al terzo turno e una rediviva Paula Badosa agli ottavi di finale, sebbene il suo ruolino di marcia abbia rischiato di franare ai quarti. Già. Perché nella sfida disputata e vinta contro la neozelandese Lulu Sun (n. 123 WTA) rivelazione del torneo, Donna è riuscita a spuntarla solo grazie a una maggiore lucidità nelle fasi importanti del match. Particolare non di poco conto, Vekic nell’arco della sua carriera, è riuscita a raggiungere ben cinque finali sull’erba, perdendone quattro. Insomma, quella tra Paolini e la tennista classe ‘96, sarà una sfida tutta da gustare.

La tennista italiana, tra l’altro, è la seconda azzurra in assoluto a varcare la soglia della semifinale in almeno due Slam (nello stesso anno). L’ultima a riuscirci fu la sua attuale compagna di doppio, Sara Errani, che nel 2012 giunse in finale al Roland Garros e in semifinale allo US Open.

Rybakina favorita sulla ceca

L’altra semifinale di giornata vedrà all’opera Elena Rybakinatrionfatrice nell’edizione 2022 della kermesse britannica – e Barbora Krejcikova. Quest’ultima, dopo il trionfo al Roland Garros edizione 2021, si era un po’ persa per strada. O, almeno, per quel che riguarda il singolare. Il suo percorso in quel di Wimbledon, però, ci racconta di una giocatrice che ha ritrovato la propria stella cometa, battendo dapprima la russa Veronika Kudermetova in un durissimo primo turno, per poi estromettere in un sol colpo due tenniste di tutto rispetto (e decisamente in forma), ovvero la statunitense Danielle Collins e la lettone Jelena Ostapenko. Anche per la ceca si tratta della prima semifinale a Londra (su 4 partecipazioni), dove affronterà appena la seconda top 10 della sua stagione dopo Sabalenka nei quarti dell’Australian Open.

Va da sé, naturalmente, che Rybakina voglia sfruttare il suo status di favorita, considerato il fatto che l’unico ostacolo un po’ più duro (nonchè tatticamente molto sagace) incontrato lungo il suo cammino, sia stato rappresentato dalla veterana tedesca, Laura Siegemund. La kazaka inoltre ha vinto in due set entrambe le precedenti semifinali Slam disputate (Wimbledon 2022 contro Simona Halep e Australian Open 2023 contro Victoria Azarenka), e punta a diventare la più giovane a disputare due finali a Wimbledon da Muguruza (2015 e 2017).

Provando a tirare un po’ le somme, dunque, si scaldano i motori per un’altra interessantissima giornata in uno dei templi del tennis mondiale. E chissà che Paolini (che da lunedì diventerà numero 5 del mondo) non possa scrivere l’ennesima pagina esaltante di un’annata che, sin qui, le sta regalando grandi soddisfazioni.

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