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È morta Clelia Sabella, moglie dell’industriale Dino Tabacchi

È morta Clelia Sabella, moglie dell’industriale Dino Tabacchi

foto da Quotidiani locali

«Era una donna di carattere, molto sensibile all’arte, alla cultura e all’educazione dei figli». Ricorda la moglie con queste parole l’industriale Dino Tabacchi.

Clelia Sabella è mancata a 78 anni (compiuti lo scorso primo giugno), dopo una lunga malattia. Il funerale si celebrerà venerdì 12 luglio alle 11 in Duomo a Padova.

Clelia Sabella è stata per più di 20 anni presidente dell’associazione Alvise Cornaro, che si occupa di invecchiamento con ricerche a livello internazionale.

«Ci siamo conosciuti da studenti, quasi da ragazzi e siamo stati insieme 52 anni» la ricorda il marito, l’ingegner Dino Tabacchi, nominato cavaliere del Lavoro nel 2016. «Lei era originaria di Milano e studiava Lettere alla Statale. Era una amante dell’arte e di opere antiche. Quando abbiamo restaurato palazzo Emo Capodilista qui a Padova dove abitiamo, ha voluto occuparsene lei, per ogni singolo metro quadro. Era una appassionata collezionista di oggetti d’epoca del Settecento, era una cultrice di tutto ciò che è d’epoca. Era molto fiera di ciò che rappresentava per la collettività l’associazione “Alvise Cornaro per l’invecchiamento di successo” ossia stimolare le persone ad avere un secondo interesse dopo la pensione per facilitare l’invecchiamento. A molti incontri che organizzava qui in città e a Cortina, partecipava spesso anche Vera Slepoj».

Sabella soffriva di artrite reumatoide già dagli anni ’90 e poi sono subentrate delle malattie alla tiroide e al seno per le quali era in cura all’Istituto Europeo di Oncologia. Pur sofferente è stata assieme ai famigliari, oltre al marito Dino i figli Edoardo e Emanuele con le nuore Giorgia e Margherita, fino alla fine.

«Te ne sei andata in punta di piedi, con quella eleganza e serenità con cui hai vissuto i tuoi anni. Hai finalmente messo fine a tanta sofferenza, che con grande dignità e senso del dovere hai sempre nascosto. Ecco, questo è il messaggio che hai lasciato a me e ai nostri figli: il grande impegno che in ogni manifestazione della vita ti ha sempre contraddistinto. Sei stata, come ti chiamavo io, la Nostra Grande Guerriera! Ora sei volata in cielo, lasciando un grande vuoto in tutti noi. Sei stata e rimarrai per sempre il punto di riferimento della nostra famiglia». Queste le parole del marito e dei figli nel necrologio di Clelia.

Molte le attestazioni di cordoglio che stanno arrivando in queste ore alla famiglia Tabacchi da parte di parenti e amici e da chi aveva conosciuto Clelia e ne aveva apprezzato le doti umane. C’è chi la ricorda come una donna d’altri tempi, raffinata, colta, gentile e amante di tutto quello che faceva.

Dino Tabacchi è stato presidente e maggiore azionista di Salmoiraghi & Viganò azienda leader in Italia nel segmento retailer dell’ottica al dettaglio, con circa 500 negozi, poi ceduta. Una azienda nata negli anni ’80 dalla fusione tra le aziende Salmoiraghi e Viganò, che si occupa di produzione di lenti e montature e strumentazione per la metereologia.

Oggi i Tabacchi si occupano di costruzioni immobiliari e acquisizioni di partecipazioni di aziende italiane. Importante anche l’impegno sociale di Dino – oltre a quello della moglie – sensibile ai temi sociali: è presidente della Lilt Padova (Lega italiana lotta contro i yumori); è past president del Rotary Club Venezia Mestre e ha ricevuto il premio “Paul Harris Fellow” per aver fondato un ospedale oftalmico in Liberia.

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