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Carta di credito vicina all’Imob: addebiti di 9,5 euro. Protesta degli utenti contro Avm

Vi è capitato di passare l’abbonamento Avm-Actv caricato sulla vostra tessera Venezia Unica e vi siete ritrovati - sconcertati - prelievi di 9,5 euro, pari a un biglietto turistico, addebitati sulla carta di credito?

“Potenza” di Tap to Pay, il nuovo lettore ai pontili Actv e a bordo di bus e people mover, che permette di pagare il biglietto avvicinando la propria card al sistema: un meccanismo utile ai turisti, atteso da tempo, non fosse che sta facendo dannare decine di veneziani.

Se, infatti, Venezia unica è vicina a una carta di credito - nella stessa bustina o portafoglio, o tenendoli nelle due mani – il sistema vi fa pagare il biglietto e via, ve lo ritrovate nel conto in banca. E il social si accende di proteste, sulla pagina del Gruppo 25 aprile.

Le testimonianze

Guido Deiana è un informatico: crea software. Non certo uno sprovveduto digiuno di tecnologia. «Sono un abbonato annuale», dice, «avevo infilato la tessera in una bustina, insieme alla carta di credito aziendale, che non uso quasi mai. L’ho passata per far aprire il tornello a piazzale Roma, alla fermata del 5.2 e alle 4 di notte mi sono visto notificare dal cellulare il prelievo di 9,50 euro da Avm con un numero di serie. Ho pensato alla “furbata” di qualche hacker. Poi ho accertato quel che era accaduto: c’è un link - non proprio semplicissimo - per chiedere il rimborso, ma non mi hanno risposto ancora».

«Il problema», dice, «è che il sistema prende i soldi senza farti nessuna domanda, non ti dice: “Stai acquistando un biglietto per 9,50: sì o no?”. Non lo sai. Dev’essere chiaro l’uso del sistema».

«Quando mi sono trovata due addebiti alle 4 di notte da 9,50 sono andata in banca e mi hanno bloccato la carta di credito», racconta Costanza Cappellin, «poi dai carabinieri per la denuncia e mi hanno detto di verificare prima con Avm. Io non passo il portafoglio: sono mancina, lo tengo a destra e passo l’abbonamento con la sinistra, ma il sistema ha letto la carta di credito lo stesso».

L’interrogazione urgente

Marco Gasparinetti (Terra & Aqua) ) e Cecilia Tonon (Venezia è tua) hanno chiesto di chiamare Avm in commissione. Invano, sinora: «In seguito alla sostituzione delle nuove macchinette obliteratrici si sono verificati molti problemi in particolare in capo ai titolari di tessere Imob. La cosa ha avuto ripercussioni più serie per le linee di navigazione, dato che l'accesso ai mezzi è impedito per la mancata apertura dei tornelli anche ai danni di possessori di regolare titolo di viaggio».

«Poiché ci è parso che la comunicazione relativa a questa importante innovazione sia stata carente, siamo a chiedere la sollecita convocazione di una commissione alla presenza dei responsabili Avm/Actv per poterci confrontare».

La risposta di Avm

«È scritto ovunque (su ogni validatrice) che è attivo il sistema di pagamento con Carte. La tessera Venezia Unica non dovrebbe mai essere posta in fianco al bancomat o a qualsiasi carta di pagamento perché il circuito Rfdi», replica la direzione, «che permette la comunicazione tra validatrice (anche le vecchie) e tessera rischia di rendere non funzionante il bancomat. A maggior ragione non si può oggi dove la validatrice riconosce più sistemi di accesso. L’abbiamo scritto più volte».

«Peraltro i titolari di tessera Venezia Unica posso associare tessera e carta per pagare 1,50 euro. In tutto il mondo funziona così… il sistema in caso di dubbio si ferma: se uno passa il portafoglio (in modo errato), può prendere la carta solo se tra uno e l’altro c’è uno spessore superiore a 4 cm. Ovviamente rimborseremo tutti gli abbonati, ma ribadisco: per passare, la tessera va estratta da sola».

Più chiarezza sui cartelli non guasterebbe. Come chiedere l’autorizzazione all’acquisto. I dati dell’azienda dicono che Tap to pay ha avuto successo: 150 mila Tap, 60 mila carte di pagamento, 5 mila smartphone, per 700 mila euro di incassi. Una parte da restituire ai veneziani, “turisti” inconsapevoli.

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