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Riqualificazione della Risiera di San Sabba a Trieste: in arrivo ascensore e sala lettura, museo chiuso per una settimana

Riqualificazione della Risiera di San Sabba a Trieste: in arrivo ascensore e sala lettura, museo chiuso per una settimana

Intervento da 540 mila euro. Termine lavori nel 2025

TRIESTE L’intervento di riqualificazione della Risiera di San Sabba si concluderà nella primavera del 2025, anno in cui si celebreranno l’ottantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, il sessantesimo della dichiarazione a Monumento nazionale di quello che fu l’unico campo con forno crematorio in Italia e il cinquantesimo della sua apertura al pubblico come museo.

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In quelle occasioni i visitatori potranno scoprire al suo interno una moderna biblioteca con sala di lettura, una sala studio con oltre mille volumi, una sala conferenze, un bookshop dedicato e, novità principale, un ascensore esterno, staccato dall’edificio.

Il basamento dell’acensore è già ben visibile all’esterno del monumento, dal lato che dà su via Rio Primario: qui è concentrato il grosso dei lavori, almeno in questa prima fase, motivo per cui la Risiera rimarrà chiusa al pubblico fino a mercoledì prossimo compreso per «esigenze tecniche».

Giovedì il monumento riaprirà con il solito orario, dalle 9 alle 19, ma fino alla consegna dell’opera l’ingresso sarà spostato da via Palatucci a piazzale De Simone (che fa parte del parcheggio circostante): da lì, attraverso il giardino, si accederà direttamente alla Sala delle Commemorazioni, dove saranno allestiti biglietteria, ufficio accoglienza e bookshop temporanei.

Il cantiere di riqualificazione, partito in marzo su progetto dell’architetto triestino Corrado Pagliaro, avrà un valore complessivo di 540 mila euro (coperti da fondi del ministero della Cultura dedicati) e andrà così a completare gli interventi già effettuati lo scorso anno per la rimozione delle barriere architettoniche e adeguamento alle norme di sicurezza, che hanno permesso di aumentare la capienza massima del monumento a un tetto di 2.200 persone.

Tornando alla novità principale dell’intervento, l’ascensore appunto, questo sarà realizzato all’esterno dell’edificio, staccato dai grandi muri in cemento armato che connotano l’ingresso alla Risiera, di modo da «limitarne l’impatto sull’architettura tutelata», assicura l’assessore alla Cultura Giorgio Rossi, sfogliando le carte del progetto.

La prima fermata darà sulla biglietteria e sul nuovo bookshop da realizzarsi al pianterreno, con desk reception, piano per l’esposizione di cataloghi e pubblicazioni, libri e audioguide. In quest’ambiente saranno inoltre rinnovati gli infissi e ammodernati o sostituiti gli arredi principali, deteriorati dai ripetuti allagamenti contestuali a forti temporali. Sempre al piano zero c’è la Sala del Museo, per la quale si prevedono minimi interventi alla struttura espositiva sospesa, a teche e vetrine, al sistema video e agli elementi illuminotecnici.

Al primo piano si troveranno gli uffici e la rinnovata biblioteca con sala lettura, dotata di un lungo tavolo e una decina di sedie per ricercatori e studiosi che in Risiera vorranno consultare gli oltre mille volumi e documenti d’archivio del Novecento. Da lì si accederà anche alla sala conferenza, non in uso da molto tempo, che presenterà moderne tecnologie (impianto di amplificazione e di proiezione a soffitto, schermo retrattile, ripetitori) per poter accogliere incontri, attività didattiche, convegni di respiro anche internazionale. La capienza della sala sarà portata a 150 posti: verranno riutilizzate le poltroncine in legno disegnate da Romano Boico, l’architetto che nei primi anni Settanta trasformò la Risiera nell’attuale museo.

Al secondo piano, infine, si troveranno i nuovi locali di servizio e quelli per la conservazione dei cimeli storici, testimonianze delle drammatiche ferite

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