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Orio è il paese dei pianisti: in trenta in ritiro dormono con i residenti e suonano per loro ogni sera

ORIO CANAVESE. C’era anche il piccolo Kjubin Kim, coreano di 10 anni, che ha deliziato tutti con “Per Elisa” di Beethoven. Ad Orio Canavese è in corso “Pianists Summer Retreat”, una masterclass di pianoforte che sta coinvolgendo 30 giovani e giovanissimi provenienti da tutto il mondo: oltre ad un’opportunità di crescita per i ragazzi, la masterclass è anche un’occasione di collaborazione sociale che unisce tutta la comunità. Questa è cominciata sabato 6 luglio e terminerà questo sabato 13 luglio; le presenze sono state numerose: solo nella serata di sabato, circa 300 le persone ad assistere al concerto serale ad ingresso libero di docenti e allievi, che si tiene ogni sera a partire dalle 21. I pianisti si esibiscono a turno all’interno della suggestiva Chiesa della Natività: collocata su una piccola collina, si può assistere al concerto all’interno di questa oppure al di fuori, al di sotto di un cielo stellato e circondati da un panorama mozzafiato. Gli organizzatori Marina Scalafiotti e Thierry De Marre hanno creato per l’occasione l’Associazione Orium, che si propone di organizzare altri eventi innovativi anche in futuro. Lunedì sera sono stati circa una decina gli artisti ad esibirsi: tra loro appunto Kim, di soli 10 anni e originario della Corea del Sud; Marta Zinkovska (Ucraina), classe 2003, frequenta il conservatorio di Torino ma suona da una decina d’anni, dopo aver coraggiosamente affrontato una tendinite che inizialmente le rendeva impossibile l’approccio allo strumento; e ancora Vega Vaquer Campuzano, dalla Spagna, ha suonato un brano di Debussy; non manca anche la presenza di giovani pianisti italiani: Lorenzo Dellepiane (Alba), frequenta il corso di laurea in matematica e comincerà a settembre il conservatorio a Torino, si è esibito con un brano di Brahms. Ancora, si sono esibiti nella serata di lunedì: Serafym Ivanov (Ucraina), Raffaella Fenu, Simone Giallara, Marzia Sergi, Silvia Bertani e Chiara Boido.

Marina Scalafiotti, dopo essersi occupata dell’organizzazione di diverse masterclass in giro per il mondo, ha deciso di radunare i giovani musicisti ad Orio Canavese, convinta che anche i piccoli borghi come questo abbiano molto da offrire a questi ragazzi: «Orio è un piccolo Comune, molto caratteristico, dove i ragazzi sono facilitati dal fatto di potersi spostare a piedi. Per loro la giornata comincia la mattina presto, dove sono occupati tra lezioni, esercitazioni e conferenze di vario genere. Per esempio, tra le tante cose, abbiamo organizzato incontri con una psicologa, una maestra di yoga, una dietista e un fisioterapista. Alla sera, i ragazzi hanno poi l’importante opportunità di esibirsi davanti al pubblico in un luogo suggestivo. È importantissimo sottolineare come l’aiuto della comunità sia stato fondamentale: i musicisti sono infatti ospitati dai cittadini, nelle loro case. Senza una collaborazione da parte di tutti non sarebbe stato possibile organizzare questo evento. Nelle piccole realtà come questa, è fondamentale l’aiuto da parte delle persone che la abitano, in funzione di creare una rete sociale che possa arricchire tutti».

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