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Wimbledon: Paolini leggendaria! Prima finale italiana dopo tre ore di lotta con Vekic

[7] J. Paolini b. D. Vekic 2-6 6-4 7-6(8)

Jasmine Paolini vince una semifinale di Wimbledon intensissima, al termine di un match cominciato in difficoltà, tenuto in piedi con il carattere e infine vinto allo sprint, forse anche grazie all’appoggio del pubblico che l’ha sostenuta quasi fosse una giocatrice di casa. Raggiunge così due finali Slam consecutive: una impresa al di là del concepibile fino a due mesi fa.

Grandissimi complimenti comunque anche per Donna Vekic che ha sfoderato un servizio di notevole qualità e che alla fine ha perso sul filo di lana, al termine di un incontro che comunque entrerà negli annali di Wimbledon.

Partita da due ore e 51 minuti: gli storici di WImbledon hanno comunicato che si tratta della più lunga semifinale femminile della storia del torneo.

Una partita che ricorderò per sempre“, ha detto Jasmine. “Ho servito male ma ugualmente ho lottato, ripetendomi di combattere punto su punto. L’ultimo mese per me è stato pazzesco.

Primo set: dopo l’avvio equilibrato Vekic prende il largo


Dopo avere raggiunto un traguardo storico, prima tennista italiana a raggiungere la semifinale a Wimbledon, Jasmine Paolini scende in campo con l’obiettivo di migliorare ulterioremente il record e raggiungere la finale.

Per la prima volta nel torneo la giornata offre prevalentemente sole: si giocherà all’aperto con l’incidenza del vento, delle ombre, e della eventuale luce in faccia del sole al momento di servire o di effettuare smash. Tutti fattori dei quali ci eravamo quasi dimenticati nelle giornate piovose e da tetto chiuso che hanno caratterizzato l’edizione 2024. Scontri diretti tra le contendenti, tutti sul cemento: 2-1 per Paolini.

Paolini ha vinto il sorteggio e decide di cominciare alla battuta. Se si esclude il primo quindici, in tutte le altre occasioni Vekic riesce sempre a rispondere in campo, e sulle seconde anche in modo aggressivo. Non ci sono punti facili, quasi sempre si entra nello scambio in una situazione di equilibrio. Arriva una palla break (annullata) e finalmente Jasmine tiene il servizio alla seconda risposta sbagliata da Donna in un game da sette minuti: 1-0 Paolini.

Servizio Vekic: anche Paolini risponde sempre in campo, ma meno profondo e così Donna riesce a chiudere i punti con l’uno-due. E poi, con un ace conclusivo, pareggia 1-1. Dopo due game interlocutori, nel quinto gioco Vekic torna a rispondere in modo aggressivo e si conquista una palla break; questa volta convertita dopo un colpo in rete di Jasmine: 3-2 e servizio Vekic, che consolida sul 4-2 malgrado due doppi falli.

In questo inizio di match Donna conferma una delle sue storiche qualità: non patisce le palle potenti; anzi, con il dritto spesso riesce ad appoggiarsi per ribattere con fendenti raso-rete molto complicati da gestire per Jasmine. Anche per questo certe accelerazioni di Paolini non fanno la differenza, come invece era accaduto nei match precedenti.

Jasmine sembra in difficoltà nel piano di gioco, si trova sotto 0-40 anche nel settimo game e su una palla corta agganciata ma rimandata in corridoio perde (a 30) nuovamente il servizio: 5-2 Vekic. Con quattro prime particolarmente potenti Donna chiude addirittura a zero l’ottavo gioco: 6-2 in 35 minuti. Dopo il 2-2 di partenza quattro game consecutivi per lei.

Secondo set: Paolini tiene duro e colpisce nel finale

Si ricomincia ancora con Paolini al servizio, e finalmente si ferma la serie di Vekic: il pubblico accoglie con un boato il game per Jasmine, forse interpretandolo come un segnale che nel secondo set potrebbe esserci più lotta. Paolini sembra avere cambiato qualcosa: non spinge più tante palle tese, ma prova a variare l’altezza delle parabole per evitare che Donna entri in ritmo, e rilanci con troppa facilità. E ricorrerà anche con una certa frequenza allo schema dropshot+ lob. Nel frattempo, comunque, Donna pareggia sull’1-1.

Nel terzo game però, con Paolini alla battuta, arriva di nuovo una palla break; ma questa volta Jasmine reagisce, e chiude il game a suo favore con due ottimi punti: stop volley in allungo di rovescio + ace. Paolini sembra essersi ripresa dalla doccia fredda del primo set e nel quarto game riesce finalmente a raggiungere la prima palla break del match. Annullata dal servizio. Il game è combattuto, ma al dunque è proprio la pesantezza delle prime che permette a Donna di evitare ulteriori problemi: 2 a 2.

La partita attraversa una fase di lotta punto a punto: nel quinto game è di nuovo Paolini a salvare due break point e salire 3-2. Si prosegue con la logica dei servizi, ma forse la nota tattica da sottolineare è che Paolini dà l’impressione di dover forzare la propria indole: il tennis aggressivo e spumeggiate che l’ha portata agli ultimi grandi risultati sembra essere quello che Vekic predilige affrontare; per mettere a disagnio l’avversaria occorre invece proporre colpi più controllati e lavorati.

Dal 3-2 al 5-4 Paolini: il match è ora più equilibrato, e si prosegue in attesa di un evento che indirizzi il set. Arriva al decimo gioco: Vekic batte per stare nel set e smarrisce la prima di servizio (1 su 5), commette anche un doppio fallo e sulle seconde Jasmine aggredisce con coraggio: break a 15 e set vinto 6-4. Un solo break subito da Donna in tutto il match è bastato per ritrovarsi in parità. Difficile dire se Paolini abbia davvero giocato meglio di Vekic in questo set, ma sul piano della tenuta agonistica ha assolutamente dato tutto e la “tigna” caratteriale ha fatto la differenza. Parziale da 53 minuti.

Terzo set: Paolini all’ultimo respiro dopo 83 minuti di lotta totale

Ancora una volta è Paolini ad aprire al servizio. Pronti via e deve subito affrontare altre palle break. Salva la prima ma non la seconda: un dritto in rete di Jasmine regala subito il vantaggio a Vekic. Che consolida sul 2-0. Nel terzo game Jasmine rischia grosso (nuova palla break salvata grazie a una risposta lunga di Donna), ma alla fine sblocca il suo punteggio: 1-2. Il problema però è che in questa fase Vekic serve in modo impeccabile, senza dare opportunità a Paolini di recuperare il break.

Lo spiraglio si presenta al sesto game, quando Paolini può rispondere a più seconde: 15-40. La prima occasione è mancata con una risposta aggressiva larga, ma la seconda è quella buona: basta un rovescio profondo a indurre Donna all’errore. Break e 3 pari. Un set pari e tre pari. E nel frattempo scoccano le due ore di gioco.

Ma Vekic non ha alcuna intenzione di lasciare strada: torna a giocare con attenzione, spinge in risposta e riconquista il break di vantaggio. 4-3 e servizio. Chiamata a consolidare il vantaggio, gioca un game opaco con poco aiuto dal servizio: Paolini ne approfitta e rimette tutto in parità: 4-4. E finalmente con il primo game a zero del set avanza 5-4.

Come nel secondo set Donna dovrà servire per stare nel set (e nel match). Di nuovo smarrisce la prima e deve fronteggiare un match point. Ma finalmente arrivano le prime a toglierla di impiccio: con tre ottimi servizi (e un nastro finale fortunato), prima salva il match point e quindi pareggia 5-5.

Tutto riaperto e tutto possibile: se ne deve rendere conto anche Jasmine quando rischia il break sul 30-40. Poi si conquista diverse occasioni per il 6-5, ma non riesce a chiudere, affronta una seconda palla break in un game che diventa chilometrico, il più lungo del match. Ci pensa il falco (dopo overrule errata dell’arbitro) a certificare infine il 6-5 su un dritto in corridoio di Donna. E dunque stessa situazione di due giochi prima: Vekic serve per stare nel match. E di nuovo ci si trova al match point sul 30-40. Seconda di servizio, e al termine di un ottimo scambio Vekic si salva con un vincente di dritto. Alla fine riesce ancora a venirne fuori e rimandare la decisione al tiebreak finale.

Tiebreak (ai dieci punti). Si sta giocando da oltre 2 ore e 40 minuti di gioco, e se a questo aggiungiamo la tensione si capisce come possano arrivare anche alcuni gratuiti. Resta il fatto che nessuna delle due si distacca sino al 7-7.

Punti conclusivi. Vekic con un uno-due (prima di servizio e dritto a uscire) sale 8-7. Ma Paolini replica con un attacco di dritto non contenuto: 8-8. Un dritto largo di Donna vale il 9-8 Paolini. Terzo match point, ma sempre sul servizio Vekic. E questa volta è quella buona, l’attacco in corridoio di Vekic regala a Paolini la finale.

Sesta finale Slam della storia per una italiana dopo le due di Francesca Schiavone (Roland Garros 2010 e 2011), e quelle di Sara Errani (Roland Garros 2012), Flavia Pennetta (US Open 2015), Roberta Vinci (US Open 2015), e la stessa Paolini (Roland Garros 2024).

Paolini ha vinto un match nel quale ha conquistato sette punti in meno (118 a 111 per Vekinc) ma nel quale ha anche sbagliato molto meno di Vekic (32 gratuiti contro 57).
Estremamente equilibrati i punti vinti nello scambio da fondo (66 per Vekic, 67 per Paolini) così come i punti vinti a rete (12 a 12).
Saldo vincenti/errori non forzati: Paolini -6 (26/32) Vekic -15 (42/57).

Una partita nella quale la vincitrice ha prevalso, più che per fattori tecnici, per qualità agonistica.

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