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Le campane di Sant’Ulderico tornano a dividere Dolina

SAN DORLIGO Tornano nell’occhio del ciclone le campane dell’antica pieve di sant’Ulderico, nella frazione di Dolina a San Dorligo della Valle. A scatenare una nuova aspra battaglia contro lo scampanio, come spiega il legale rappresentante della chiesa don Ettore Malnati «sono stati alcuni residenti, con ogni probabilità gli stessi che avevano organizzato nel 2021 la raccolta firme per far silenziare le campane, sfociata poi, nel gennaio del 2022, nel clamoroso sequestro delle stesse».

Malnati racconta che i detrattori delle campane «hanno intimato al giovane amministratore parrocchiale, Tomaž Kunaver, di abbassare l’intensità del suono che si diffonde dal campanile. In alternativa hanno minacciato di procedere con un nuovo esposto. Ho subito rassicurato Kunaver ricordandogli che sono io a rappresentare la chiesa: di conseguenza invito tutti coloro che non tollerano lo scampanio a rivolgersi a me».

È determinato a difendere le sue campane don Malnati. Per arrivare al loro dissequestro, ordinato dalla Procura nemmeno cento giorni fa, il cammino è stato d’altronde lungo e difficile.

«Per trovare un giusto compromesso – ricorda il sacerdote – dopo i due anni di assoluto silenzio al quale sono state costrette le nostre campane dal gennaio 2022 all’inizio di quest’anno, solo io so quante volte ho dovuto varcare le soglie del palazzo di giustizia, per dialogare con i magistrati, allo scopo di far coincidere le regole imposte dalla Procura e dal regolamento predisposto dal nostro vescovo con le esigenze della parrocchia. Una volta che sembrava tutto fosse andato a posto – afferma sconsolato don Malnati – ecco che torniamo daccapo».

E stavolta, non potendosi più appigliare a eventuali violazioni degli orari che vanno rispettati per lo scampanio, in quanto il sistema informatico che disciplina il suono delle campane di sant’Ulderico è stato regolato sulla base delle norme in vigore, coloro che protestano hanno indicato «l’intensità del suono» come la causa del loro disagio.

Don Malnati è un fiume in piena: «Non si rendono conto che l’intensità del suono delle nostre campane non può essere modificata, in quanto ogni campana fa storia a sé, in base al peso e ai materiali utilizzati per la costruzione. Le nostre tre campane fra l’altro hanno una storia importante, non siamo disposti a cambiarle». Un’operazione del genere implicherebbe oltretutto la necessità di scoperchiare il campanile per estrarle dall’alto. Insomma un intervento dal costo considerevole, che cozzerebbe contro la tradizione religiosa locale, perché a fronteggiare chi vorrebbe che dal campanile si diffondesse un suono meno intenso c’è una parte della popolazione molto legata a quel suono che si ripete da decenni.

Fra l’altro, nella Diocesi di Trieste si fa riferimento a una raccomandazione emanata dall’Asugi nel 1996, nella quale si ricorda che «il suono delle campane può essere paragonato, ai fini dell’applicabilità delle norme in materia di disturbo sonoro, ai sistemi di allarme. Si raccomanda pertanto di porre in essere le indicazioni e cautele atte a contenere il tempo di emissione sonora delle campane delle singole chiese, nella normale prassi quotidiana, entro un massimo di 15 minuti nell’arco della giornata, dato che non può essere modificato il livello sonoro di emissione delle campane”. E i 15 minuti a Dolina sono rispettati. —

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