Liguria, bagarre in Consiglio regionale: l’opposizione chiede di leggere una lettera sulle dimissioni di Toti, no della maggioranza
Nuova seduta accesa al Consiglio regionale della Liguria, dove le opposizioni hanno tentato di leggere in aula una lettera aperta in cui chiedono ancora una volta le dimissioni di Giovanni Toti, il governatore arrestato lo scorso 7 maggio e da allora ai domiciliari con l’accusa di corruzione (la settimana scorsa il Tribunale del Riesame ha negato la revoca della misura). Alla richiesta di poter esporre il testo, avanzata dal consigliere Paolo Ugolini del Movimento 5 stelle, si è opposta Lilli Lauro della lista Toti, sostenendo che le regole non lo consentissero: a quel punto il presidente dell’assemblea, il leghista Gianmarco Medusei, ha salomonicamente chiamato una votazione sul tema, conclusa – com’era ovvio – con il respingimento dell’istanza da parte della maggioranza. Per protesta gli eletti di opposizione si sono alzati sollevando cartelli con scritto “Elezioni subito“: Medusei ha invitato senza successo ad abbassarli, dopodiché ha sospeso la seduta.
La missiva, indirizzata al presidente del Consiglio regionale e al governatore facente funzioni Alessandro Piana, è firmata da tutti i consiglieri dei gruppi di minoranza (Lista Sansa, Pd, Movimento 5 stelle, Linea condivisa e Azione). “Con la presente siamo a denunciare, per l’ennesima volta, la situazione surreale in cui versa l’amministrazione regionale. Una giunta che politicamente dimostra quotidianamente la propria incapacità di gestire le grandi criticità, senza alcuna visione né autorevolezza. Il fallimento politico della destra è conclamato da tempo e le notizie delle ultime settimane sono lì a confermarlo. Dal crescere incontrollato del disavanzo sanitario, che arriva aa oltre 230 milioni di euro nel 2024, ai ritardi nell’attuazione del Pnrr, alle mancate risposte per i trasporti, ambiente, welfare. Drammatici i ritardi nella gestione delle infrastrutture strategiche e dei grandi interventi”, si legge.
“Ogni giorno”, proseguono le opposizioni, “si evidenzia una maggioranza sempre più spaccata e contraddittoria, che nei fatti ha terminato il suo mandato politico ma tiene bloccata la Regione in attesa di individuare un nuovo candidato presidente, dopo il fallimento politico di Toti. Un inaccettabile stillicidio, tra incertezze, dubbi, retromarce, mere azioni di sopravvivenza per garantirsi qualche ulteriore mese in più, nel vuoto assoluto di governo. Una situazione che si rivela sempre più insostenibile e per la quale l’unica strada possibile sono le elezioni, al più presto”, è la conclusione. Lo stesso Toti è sembrato ventilare le dimissioni in una lettera inviata al suo avvocato dopo il no alla revoca dei domiciliari da parte del Riesame: “È chiaro che oggi per me la poltrona di presidente è maggiormente un peso che un onore. Vedo come una liberazione poter ridare la parola agli elettori”, ha scritto. Una prospettiva che però suscita il panico nel centrodestra, al momento privo di un candidato alla successione.
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