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Voli per le vacanze, l’estate comincia con troppi ritardi e disguidi. Ecco che cosa succede



Altro che vacanze anticipate ed estate allungata, quella del 2024 tra meteo instabile e disguidi con i voli rischia di essere ricordata tra le peggiori.In parte ciò è dovuto alla domanda di biglietti, cresciuta del 10% in meno di tre mesi; quindi, dal maltempo, ma anche da una gestione complicata dello spazio aereo e infine da pratiche commerciali al limite della correttezza.

Il trasporto aereo per essere profittevole deve essere strettamente organizzato ed è sufficiente un imprevisto perché a catena altri se ne generino fino a moltiplicare i disagi. Questa miscela di cause ed effetti sta quindi producendo un aumento dei ritardi dei voli che non si registrava da anni. Già nel mese di giugno nei cieli europei erano avvenute un numero enorme di cancellazioni e disguidi, tanto che Iata (l’Associazione dei vettori), ha dichiarato un aumento dei ritardi superiore al 150% rispetto a un anno fa.

Ma tra i disservizi c’è per esempio l’over booking – la vendita di un numero di posti superiore a quelli presenti a bordo - praticato anche su voli prenotati da gruppi di partecipanti a viaggi organizzati con mesi d’anticipo, una pratica che seppure contribuisca al riempimento dei voli, risulta scorretta verso i passeggeri. Ci sono quindi stati ritardi causati dalla gestione del traffico aereo – sempre più costosa per i vettori – nonché i guasti e problemi di efficienza al sistema di europeo di gestione dei voli, come accadde il 28 giugno. Una situazione da risolvere con urgenza, tanto che Ryanair, in quella occasione, avendo dovuto cancellare oltre 60 collegamenti e chiesto direttamente alla politica di Bruxelles una riforma dell’organizzazione Eurocontrol e del centro Atc (gestore del controllo dello spazio aereo) di Maastricht.

Per comprendere come si genera un disservizio in ambito del trasporto aereo passeggeri possiamo ripercorrere proprio quanto è accaduto a Ryanair alla fine di giugno, e precisamente il giorno 27. In quella data oltre mille voli dei 3.500 giornalieri della compagnia irlandese avevano accumulato ritardi a causa di problemi alla gestione del traffico aereo e, nonostante le modifiche agli orari fatte per recuperare, questi avevano costretto 16 velivoli e relativi equipaggi a una sosta notturna fuori dalla base d’armamento. Oltre alle spese impreviste per vitto e alloggio, la permanenza fuori base durante la notte ha costretto a ritardi anche la mattina successiva per il rischieramento dei velivoli sulle rotte previste e, di conseguenza, anche sui voli di ritorno programmati subito dopo le prime tratte. In quella occasione il capo delle operazioni volo di Ryanair, Neal McMahon, aveva dichiarato: “Quest’estate, i servizi Atc in Europa sono ai minimi storici”, chiedendo poi spiegazioni direttamente a Raul Medina, direttore generale di Eurocontrol.

Sul fronte opposto si lamenta però l’abitudine dei vettori di proporre e attuare nuove rotte con troppo poco preavviso in modo da adattare l’offerta alle tendenze del mercato turistico e poter sfruttare la domanda, ma questo complica la gestione delle rotte e degli slot aeroportuali con tutte le operazioni correlate, a cominciare da quelle di rifornimento. A tutto questo si somma l’adattamento dei flussi di passeggeri alle situazioni di tensione geopolitica in atto, per esempio favorendo destinazioni dell’ovest europeo (tipicamente Spagna, con Baleari e Canarie e l’Italia con le sue isole), rispetto a quelle dell’est, a causa della guerra russo-ucraina, e ciò ha come diretta conseguenza un aumento della domanda su quelle rotte.

Come se non bastasse, gli operatori aeroportuali sono tra le categorie ricomprese tra quelle per le quali permangono problemi sindacali (condizioni salariali e contratti inadeguati) e tra le azioni messe in campo c’è un pacchetto di scioperi che, in Italia, vedrà fermarsi i lavoratori di diverse sigle, tra i quali alcune degli operatori aeroportuali, che salvo disdette dell’ultimo minuto non lavoreranno il prossimo 21 luglio.

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