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Ictus, un progetto per la prevenzione in Valle Staffora: «Così salviamo vite»

VOGHERA. Durerà fino alla fine di settembre in Valle Staffora il progetto di Asst “Appuntamento con il cervello: i neurologi e gli infermieri delle Case di Comunità di Asst Pavia incontrano i cittadini». Detto così, sembra un convegno. In realtà, come ci spiega il dottor Carlo Dallocchio, direttore della struttura complessa di Neurologia di Asst, è un’operazione più complessa e importante.

Dottor Dallocchio, perché questo progetto così ambizioso?

«Partiamo dai dati epidemiologici: abbiamo 155 ricoverati nel distretto di Voghera, 171 in quello di Broni e Casteggio e 351 nella Lomellina. Siamo quindi di fronte a una malattia molto diffusa».

Lo sono anche le malattie cardiologiche.

«Certo, ma rispetto al “classico” infarto del miocardio dove, se non si muore, si riesce di solito a tornare a una vita normale, nel caso dell’ictus, un terzo dei pazienti ne esce non autosufficiente, un terzo con una autosufficienza parziale e un terzo guarisce. Quindi, il nostro impegno di prevenzione lavora su una situazione che ha dei costi altissimi per le persone e per la società che poi deve continuare ad assistere e curare. Vorrei essere esplicito: la prevenzione, come poi si dimostra sempre, non salva solo delle vite, permette anche di avere conti economici migliori per la sanità di un Paese. Noi faremo questo lavoro in collaborazione con infermieri appositamente formati che stanno diventando fondamentali proprio in questi aspetti della sanità pubblica».

Perché la Valle Staffora?

«Perché è l’area della provincia con la maggiore incidenza di anziani e di anziani che vivono soli e che hanno una distanza significativa da un presidio ospedaliero».

Praticamente, cosa farete?

«Beh, prima di tutto raccoglieremo tutte le informazioni utili sulla salute della persona, sul suo stile di vita e tutto quello che sarà necessario. Poi forniremo materiale informativo, spiegando le strategie di controllo, infine manderemo una lettera al medico curante, che potrà avere così una visione a 360 gradi sul paziente. Poi, quelli che rientreranno in una scala di rischio medio-alto, saranno regolarmente seguiti da noi, con una intervista telefonica ogni 3, 6 e 12 mesi con un eventuale incontro».

Viene da chiedersi, mi scusi, ma tutto questo non dovrebbe essere il lavoro del medico curante?

«E’ vero. Ma ci sono due risposte. La prima è che i medici di medicina generale sono sempre di meno, le ricordo che in provincia ci sono tantissime persone non hanno il medico curante. E quelli che ci sono hanno troppi pazienti da seguire. La seconda risposta, è che noi poi semplifichiamo il lavoro del medico di base, e questo, comunque, viene utile nella prevenzione».

Prevenzione, prevenzione, prevenzione.

«Direi di sì. Mentre parte questo progetto, andiamo avanti anche con l’informazione nelle scuole. Purtroppo, nella scelta politica viene appunto trascurato il discorso della prevenzione: alla fine costa meno per lo Stato, ma non dà risultati politici immediati anche se poi salva le persone».

Intanto, a Voghera, per rimediare alle lunghe liste di attesa proprio di Neurologia, si assume un medico in pensione...

«E’ un problema complicato. Purtroppo, negli ultimi sei mesi, al bando per le assunzioni a Voghera e Vigevano si sono presentati solo specializzandi, paghiamo una programmazione errata di 20 anni fa. E ora noi cerchiamo di smaltire le liste di attesa nel migliore dei modi, dicendo grazie a una dottoressa che ha accettato, già in pensione, di lavorare quindici ore per venire ad aiutarci».

Gli incontri per gli esami

Il 17 luglio a Brallo di Pregola: dalle 14 alle 16; il 19 agosto a Romagnese dalle 9.30 alle 13, a Zavattarello dalle 14 alle 16: il 21 agosto a Brallo dalle 14 alle 16 e a Pietragavina dalle 9.30 alle 13. Il 16 settembre a Romagnese dalle 9.30 alle 13, a Zavattarello dalle 14 alle 16; il 18 settembre a Brallo dalle 14 alle 16 e a Pietragavina dalle 9.30 alle 13. Le sedi: a Romagnese in p.zza Castello nei locali dell’ambulatorio Mmg); a Pietragavina in via ex Scuola nei locali della Pro Loco; a Zavattarello in via via Vittorio Emanuele n.1, presso la Rsa); a Brallo in via della Pineta n.7, al centro polivalente.

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