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Trump invincibile? Faccio una previsione: le sorprese non sono finite qui

Trump ha ora tutte le chance per riconquistare la Casa Bianca a novembre. La percezione generale – politica, mediatica, elettorale, sondaggistica – è senza appello: pare intoccabile, forte e vincitore, tale è il “sopravvissuto” ai colpi di mitragliatrice di un killer che l’ha mancato per pochi millimetri (la fortuna gioca un ruolo cruciale nella storia).

La fase magica del candidato repubblicano, incoronato ieri alla Convention del GOP a Milwaukee, è proseguita con la scelta – da parte Trump – di J.D. Vance come vice presidente nel ticket.

Sarà questo giovane senatore laureato a Yale il delfino. Stella nascente del partito repubblicano (ma attenzione: alle ultime elezioni era uno dei “Never Trump”) sarà lui a incarnare le pulsioni della nuova destra populista cresciuta sulle idee del MAGA. In guerra non interventista, fautore di un disimpegno americano in tutto il mondo, isolazionista “per scarsità di mezzi”, nel 2028 – quando avrà 43 anni – potrebbe addirittura essere eletto presidente degli Stati Uniti.

Se il momento magico del trumpismo continuerà. Ammesso che gli elettori indipendenti (di centro) non rigettino la radicalizzazione estrema della politica. E che Trump si sbarazzi davvero del tutto e per sempre dell’ala moderata del partito.

Ma in questo scenario, Joe Biden che chance ha? E i democratici?

Dopo il fallito assassinio dell’ex presidente, un segno di scelta divina per masse di fanatici di risibile educazione, le possibilità di vittoria del ticket Biden-Harris si sono assottigliate al punto da essere minime. Bookmakers, mercati finanziari e analisti politici sono unanimi: il vento per l’America spira in un’altra direzione.

Le forti recenti pressioni (Barack Obama in primissima fila) perché Biden rinunci al ruolo di candidato del partito democratico alla Convention di Chicago del 19 agosto sono all’improvviso sparite. Per tener testa a Trump ci vorrebbe, subito, qui e ora, un colpo di scena clamoroso: facce nuove, idee nuove.

Altrimenti la vittoria del “sopravvissuto”, stando così le cose, pare ineluttabile.

Ma lasciatemi fare una previsione, per me che ho vissuto 30 anni in America. Le sorprese non sono finite qui. Nei prossimi mesi la realtà politica americana farà impallidire gli sceneggiatori delle serie tv distopiche che seguiamo in streaming. Si accettano scommesse.

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