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Coniugi morti in moto in Bulgaria, le parole dei familiari e le foto del luogo dell’incidente

Coniugi morti in moto in Bulgaria, le parole dei familiari e le foto del luogo dell’incidente

Il racconto di Nicola, fratello di Erica Cantarutti che ha perso la vita assieme al marito Claudio Tomat: «Un lutto terribile»

PREMARIACCO. Vogliono capire che cosa è successo i familiari di Claudio Tomat ed Erica Cantarutti, la coppia di Orsaria di Premariacco che domenica scorsa ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto in Bulgaria.

Marito e moglie, in sella a una moto Bmw, stavano viaggiando verso la Turchia dove avrebbero dovuto incontrare, tre giorni dopo, i figli adolescenti che li avrebbero raggiunti in aereo. «All’inizio sembrava che si fosse tratto di uno scontro frontale – osserva il fratello di Erica Cantarutti, Nicola –, mentre poi hanno parlato di una macchia di olio o carburante che li avrebbe fatti scivolare. Attendiamo notizie più chiare».

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Poi il pensiero ritorna subito a loro, a Claudio ed Erica, marito, moglie e genitori, le colonne di una famiglia stimata e benvoluta da tutti a Premariacco e non solo. Lui era corresponsabile del Centro ricerche Danieli, mentre lei lavorava per il Consorzio pietra piasentina di Torreano.

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«Erano tutti casa, lavoro e famiglia – ricorda ancora Nicola –, i classici friulani. Lavoravano sempre e aspettavano quei 15-20 giorni all’anno per poter andare in vacanza, come fa la maggior parte delle persone. Erano disponibili e sempre in movimento. Adesso il nostro pensiero è per i figli che, seppur ragazzi, sono davvero troppo giovani per perdere entrambe le guide della loro vita. È una botta tremenda per tutti noi di famiglia, per me, per mia mamma, per il fratello di Claudio e per i loro genitori che, già in passato, avevano dovuto affrontare un lutto importante. Siamo in una situazione tragica, c’è poco da dire. Per i ragazzi ci siamo noi zii e ci sono i nonni: cercheremo di supportarli in tutti i modi possibili. Tra l’altro adesso stanno attraversando l’adolescenza che, di per sé, è un periodo difficile e di passaggio. Mentre noi abbiamo una certa età e in qualche maniera dovremo farci forza e cercare di assorbire questo colpo terribile. Loro invece hanno bisogno di una guida, vanno ancora a scuola. È tutto molto complicato».

In queste ore le famiglie Tomat e Cantarutti stanno anche cercando di seguire le indagini sull’incidente e, in particolare, la procedura finalizzata al rientro delle salme.

«Per adesso – precisa ancora Nicola Cantarutti – siamo fermi al discorso delle indagini e, fino a quando non saranno concluse, non possiamo fare molto. Sappiamo, per esempio, che sarà effettuata l’autopsia. Solo dopo sarà concesso il nulla osta per il rimpatrio delle salme. Ce ne stiamo occupando io e Loris, il fratello di Claudio, con l’aiuto del Gruppo Danieli che ci ha dato tutto il sostegno possibile, anche dal punto di vista legale, nel caso dovessimo aver bisogno, perché purtroppo non abbiamo notizie certe su cosa sia successo veramente domenica in Bulgaria. All’inizio sembrava che ci fosse stato uno scontro frontale, mentre poi, stando ad altre notizie che ci sono arrivate anche dai giornali e dai siti esteri, sembra che ci possa essere stato un versamento di olio o di carburante che avrebbe innescato lo scivolamento della moto. Quindi, al momento, siamo in attesa. Finora nessuno ci ha contattato e non è stata chiamata nemmeno la compagnia che ha assicurato la moto. Le forze dell’ordine hanno detto che si informeranno attraverso l’ambasciata e quindi non ci resta che attendere e restare in contatto. Potrebbero però passare, come ha fatto sapere la polizia bulgara attraverso l’ambasciata, anche due o tre settimane. Speriamo di poter sapere presto qualcosa in più»

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