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Provinciale stretta il tir si ribalta «Da 20 anni chiediamo l’allargamento»

San Giusto Canavese

L’ennesimo incidente lungo la strada provinciale 40 nel lungo tratto che attraversa l’abitato di San Giusto Canavese riaccende le polemiche sulla pericolosità della trafficata “arteria” stradale che si trascinano ormai da 10 anni.

La cronaca dello scorso lunedì 15 registra un camion che per cause in via di accertamento è finito fuori strada ribaltandosi nel fosso che costeggia la stretta carreggiata all’altezza dello stabilimento Mottura. Per fortuna il conducente è uscito dalla cabina con le proprie gambe, mentre il gruppo di protezione civile di San Giusto pensava al controllo della circolazione. Sul luogo dell’incidente anche la sindaca Giosi Boggio, che ha subito indirizzato una rovente protesta al settore viabilità della Città metropolitana di Torino.

«Dal 2004 l’amministrazione, anche insieme ai Comuni di San Giorgio Canavese, Foglizzo, Montanaro e Montalenghe, ha continuamente sollecitato interventi per l’ampliamento della provinciale 40. – sottolinea Boggio – Sono vent’anni che inviamo richieste corredate da immagini e documentazioni di incidenti, l’unica risposta ricevuta risale a circa 10 anni fa. All’epoca la Provincia (o forse già Città Metropolitana) dichiarò che la pericolosità di una strada si calcola in base al numero di morti per incidenti e che lungo questa tratta ci sono stati pochi decessi per giustificare interventi significativi. Incredibile ma vero: secondo questa logica, solo quando ci saranno abbastanza vittime si potrà considerare la provinciale 40 sufficientemente pericolosa da meritare attenzione. È imperativo che venga riconosciuta la vitale importanza di questa strada per il collegamento tra Torino nord e il Canavese e che si dia immediata priorità al suo ampliamento. Questo ultimo incidente evidenzia l’urgenza di intervento per migliorare la sicurezza. La nostra comunità richiede con forza e determinazione che si ponga fine all’inerzia e si intervenga con urgenza per mettere in sicurezza questa arteria stradale, proteggendo così la vita e la sicurezza di tutti coloro che vi transitano».

Non bastano gli autovelox, le multe ed i limiti di velocità per mettere in sicurezza la sp 40. «Lo studio di fattibilità che prevede l’allargamento della sede stradale, la copertura dei canali che scorrono ai lati della provinciale, la variante ad est di San Benigno, il collegamento tra la sp87 di Bosconero e la sp40 di San Giusto –ricorda la sindaca di San Giusto – è fermo in un cassetto da anni». La sp 40 nei 18 chilometri che corrono tra i tre Comuni, risulta al 25° posto in incidentalità su 227 strade provinciali esaminate in uno studio dell’ex provincia ed al 26° posto per costo sociale al chilometro. Si tratta poi di un’arteria dalla sede stradale inadeguata rispetto all’intensità del traffico quotidiano: una “spoon river”, teatro di continui incidenti spesso molto gravi.

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