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Sempre più anziani soli a Udine, il Comune potenzierà i servizi di assistenza

Morti nella solitudine, nel posto che per definizione dovrebbe essere il più sicuro. Morti senza che nessuno se ne accorgesse, per giorni. I destini di Ivan Cozianin, della compagna Tatjana Bencan e di William Comodin – trovati senza vita nelle loro abitazioni di via Bariglaria e via della Roggia a giorni di distanza dal decesso – riportano al centro del dibattito cittadino il problema della solitudine di tanti anziani.

In base a dati forniti dal Comune lo scorso anno, in città vivono soli circa 10 mila over 65. La rete di protezione c’è, e funziona. Ma, considerato il contesto storico - con la disgregazione dei rapporti interpersonali e il rapido invecchiamento della popolazione - si rende necessario un potenziamento dei servizi. «Siamo pronti ad incrementare ancora le risorse a disposizione di questi progetti per garantire la giusta dignità a tutte e tutti», assicura l’assessore comunale alla Salute, Stefano Gasparin.

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«Welfare generativo»

«Il problema degli anziani vittime della solitudine ci tocca da vicino – indica Gasparin –. Un chiaro obiettivo della nostra amministrazione è quello di potenziare i servizi per gli anziani, che compongono una parte fondamentale della nostra cittadinanza».

«Proprio perché vogliamo aumentare il supporto per le persone sole abbiamo anche attivato un corso di formazione per i volontari del progetto con l’obiettivo di aumentare la forza lavoro a disposizione e di migliorare il servizio offerto. Il tema della solitudine è centrale e deve essere affrontato nel giusto modo. Le istituzioni come il Comune devono supportare gli enti del terzo settore e le associazioni con l’obiettivo di arrivare a un welfare generativo “di vicinato”, in cui gli stessi cittadini, con il contributo pubblico, si prendono cura dei più fragili», evidenzia l’esponente della giunta comunale.

No alla solit’udine

Nel 2004 il Comune ha avviato il progetto “No alla Solit’Udine”, che coinvolge una dozzina di associazioni cittadine che, con il coordinamento dell’ente municipale, fornisce assistenza agli ultra-sessantacinquenni in difficoltà e soli, con la possibilità di compagnia a domicilio e piccole commissioni.

Nel 2023 sono state ben 4.046 le attività evase, di cui hanno beneficiato 424 utenti. «Le associazioni del territorio che con i loro volontari si occupano dei servizi per gli anziani fanno quotidianamente un lavoro fondamentale per aiutare le persone in difficoltà e i numeri delle attività svolte parlano da soli», rivendica Gasparin.

Gli assistenti sociali

Un ruolo cruciale è svolto dagli assistenti sociali, in prima linea nella gestione delle situazioni di fragilità. In provincia ne operano 336.

«Esistono molti progetti virtuosi in regione, che forse andrebbero coordinati meglio – rileva Tiziana Da Dalt, presidente dell’ordine regionale degli assistenti sociali –. È necessario lavorare a una efficace rete di supporto e di sostegno, affinchè arrivino in tempo utile le segnalazioni agli assistenti sociali. In generale, c’è bisogno di generare fiducia nelle persone più fragili e nei loro familiari, in un momento in cui si parla di truffe a cadenza quotidiana», evidenzia Da Dalt, ricordando come anche la tecnologia venga in soccorso, «basti pensare al teleaiuto e al telesoccorso, ai braccialetti con sensori che consentono di mettere in evidenza eventuali cadute».

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