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La nuova maglia dell’Udinese torna classica: righe bianconere e pantaloncini scuri

La nuova maglia dell’Udinese torna classica: righe bianconere e pantaloncini scuri

foto da Quotidiani locali

LIGNANO. Accenno di colletto, accenno anche a stagioni gloriose nella nuova maglia dell’Udinese in vista del prossimo campionato di Serie A.

Guardi le strisce, interrotte al centro dallo sponsor, e pensi subito all’annata 1995/96. Trent’anni or sono. Alle origini dell’epopea bianconera in Serie A: la prima di una lunga serie, ininterrotta.

Dall’amarcord Albatros al più istituzionale “Io sono Friuli Venezia Giulia”. Per una salvezza tranquilla, come in quell’avventura storica che pose le basi per le qualificazioni in Europa.

Non c’è Bierhoff, all’epoca al suo primo anno in Friuli; sul rooftop dell’hotel Columbus, al suo posto sfilano gli attuali portacolori della Zebretta.

C’è Nehuen Perez – un segnale al mercato la sua presenza? –, insieme a lui Thomas Kristensen, chioma al vento, tuta a nascondere la preziosa “jersey”.

Prima che venga svelata, spazio agli interventi ufficiali, istituzionali: «Questa maglia ce la siamo sudata», l’esordio del direttore generale Franco Collavino, la palla passata quindi al presidente della regione Massimiliano Fedriga: «Felice della vicinanza tra la regione e un pezzo della nostra storia e del nostro futuro. Parliamo di un investimento straordinario di visibilità per il territorio, con l’Udinese che riesce a veicolarne l’immagine in tutto il mondo».

Presente anche l’assessore al turismo Emidio Bini e il sindaco di Lignano Laura Giorni. Con loro, parecchi addetti ai lavori: in comune, per tutti, la curiosità verso quella maglietta, quel pezzo di sartoria ogni anno sempre diverso.

Il sole tramonta, allora, quando ai due calciatori in loco viene dato il via libera. Sullo sfondo il litorale, in primo piano tre strisce nere, decise, che svettano sull’arcobaleno di ombrelloni. A primo impatto, un quadro mozzafiato.

C’è il colletto, grande classico degli anni ’90, impreziosito da finitura dorata. Niente zebretta, lo stemma nuovamente standard, posto sul cuore.

Lato opposto, il logo Macron spicca, mette in risalto, ancora una volta, il buon operato di un’azienda da anni vicina alla realtà bianconera.

Con risultati proficui. Sul retro, un altro dettaglio, la scritta, tanto discreta quanto orgogliosa: “30 e lode”. «La lode – la spiegazione di Collavino – è per tutti, tifosi in primis. Da tanti anni ci sono vicini, anche nelle difficoltà. Ma la lode, più in generale, a tutti coloro che hanno fatto diventare realtà questi trent’anni di Serie A».

Il tessuto? Interamente ottenuto con plastica riciclata. Parola dunque a chi, quella maglietta, sarà chiamato a indossarla.

A onorarla: «Speriamo in una stagione meno sofferta – il Perez pensiero proiettato già in direzione della nuova annata –. Nemmeno a noi piace soffrire. Vogliamo disputare una stagione migliore». Più legato all’attualità il commento firmato Kristensen: «La maglietta mi piace molto, mi ricorda tanto l’Udinese che seguivo quando ero piccolo». L’Udinese di un tempo, quella proiettata verso l’Europa. Altri tempi.

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