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Il Covid rialza la testa. Tornano le mascherine nelle case di riposo in provincia di Treviso

Aumentano i casi di coronavirus nella Marca, che è l’ottava provincia d’Italia per numero di contagi con un’incidenza pari a 10 positivi ogni 100 mila abitanti, mentre il Veneto è secondo per positività totali su scala nazionale.

A certificarlo il report del Ministero della Salute che ne fotografa l’andamento dal 2022 ad oggi. Come in passato, le attuali varianti colpiscono soprattutto nella fascia d’età compresa tra i 70 e gli 89 anni.

La variante che più sta circolando è la KP.3 che ormai ha surclassato la JN.1. Su indicazione dell’Ulss, quindi, molte case di riposo stanno reintroducendo l’obbligo di mascherina per i parenti degli ospiti.

Le misure

Vista la recrudescenza estiva del Covid nel Trevigiano, il dipartimento di prevenzione dell’Ulss 2 ha diramato nelle scorse ore una circolare rivolta a tutte le Rsa del territorio e ai centri servizi, invitando all’utilizzo della mascherina chirurgica visitatori e operatori all’occorrenza.

«Stiamo assistendo ad un incremento dei positivi, ma fortunatamente non della patologia grave. In ogni caso va fatta attenzione e bisogna mettere in atto delle misure di prevenzione, soprattutto a tutela dei soggetti più fragili» afferma il dottor Mario Giobbia, primario delle Malattie infettive dell’ospedale di Treviso.

Nel suo reparto i ricoverati per Covid sono passati nell’ultima settimana da 11 a 12, tutto sommato stabili da inizio mese. Un altro dato significativo è la percentuale di sindromi respiratorie (Covid e non Covid) pari al 14% di tutti i ricoveri.

Mentre il numero dei tamponi molecolari fatti dalla microbiologia di Treviso come screening pre-ricovero o pre-intervento sono, a seconda della richiesta, dai 20 ai 30 al giorno, con un tasso di positività che si attesta attorno al 7%.

La circolare

Per proteggere dal coronavirus gli ospiti fragili e gli anziani dei centri servizi, l’azienda ospedaliera della Marca, in accordo con la Regione, ha fornito indicazioni precise: «Visto il riacutizzarsi del Covid è raccomandato l’uso delle mascherine».

Ogni struttura sta mettendo in pratica l’indicazione avvisando lavoratori e familiari degli ospiti. L’obiettivo è di evitare l’insorgenza di pericolosi focolai.

Alla fondazione Villa d’argento di Silea il direttore Radames Biondo ha stabilito che «chi entra in struttura indossi la mascherina chirurgica, soprattutto se presenta dei sintomi influenzali». E subito dopo aggiunge nell’informativa ai visitatori un’indicazione di buon senso, se fossero presenti sintomi quali tosse, raffreddore e febbre, meglio posticipare la visita ad avvenuta guarigione, per non mettere a repentaglio la salute dei più fragili.

All’Israa

Anche l’Israa, la più grande Ipab locale che conta i quattro centri, Rsa Zalivani, Menegazzi, Borgo Mazzini e Casa Albergo, si sta organizzando, declinando un “codice di comportamento” per gli esterni.

«Stiamo recependo le indicazioni ministeriali, regionali e dell’Ulss 2 per i casi sospetti» conferma il direttore dell’Israa Giorgio Pavan «fermo restando che rimane la libera circolazione delle persone, consiglieremo ai nostri visitatori che hanno sintomi sospetti di effettuare un tampone, mentre sarà obbligatorio per tutti l’uso della mascherina chirurgica, a maggior ragione in caso di problemi conclamati che potrebbero essere connessi al Covid, ma anche con altre virosi o a sindromi influenzali».

Al Pronto soccorso

Il primo filtro ospedaliero, coinvolto nella valutazione dei pazienti e nel testing dei possibili casi di positività, è il Pronto soccorso del Ca’ Foncello, che continua a lavorare in sinergia con la microbiologia per la valutazione dei pazienti.

Grazie al test rapido, in caso di presenza di sintomi compatibili con il coronavirus, quali tosse, febbre e infezione delle prime vie respiratorie, viene eseguito il tampone rapido. La stessa procedura continua ad essere attuata nei reparti che accolgono i degenti, magari per altra patologia, ma con sintomi sovrapponibili al Covid. Al Ca’ Foncello vengono quotidianamente somministrati una trentina di test.

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