Francia, Le Pen: “Siamo in un pantano, nessuno può governare. E i cittadini sono all’oscuro di tutto”
Francia nel caos dopo le dimissioni del primo ministro Gabriel Attal accettate da Emmanuel Macron. Ora il ministro dimissionario garantirà “la gestione degli affari correnti fino alla nomina di un nuovo governo”, scrive l’Eliseo in un comunicato. Ma al momento non se ne vede traccia e lo stesso presidente francese ha fatto capire che questa situazione di incertezza potrebbe “durare un certo tempo”, anche qualche settimana.
Francia, Le Pen: “Siamo nel mezzo di un pantano”
“Siamo nel mezzo di un pantano”. Così Marine Le Pen ospite di Bfmtv-Rmc, capo del del partito più votato ma fuori dai giochi per il ‘cordone sanitario’ del fronte progressista, che ha messo insieme un’ammucchiata che va dall’estrema sinistra di Mélenchon al partito di Macron. “I francesi non sanno cosa sta succedendo”, denuncia la Le Pen alla vigilia dell’apertura della prima sessione della nuova Assemblea nazionale domani.
“Tutto è meglio del Nuovo fronte popolare”
“C’è una situazione che dà ai francesi la sensazione di una classe politica che è interessata solo a se stessa”. E ancora: “Nessuno può governare. E ci ritroviamo con ministri, che sono anche deputati. È contro il principio della separazione dei poteri e della nostra Costituzione. Tutto è meglio del Nouveau Front Populaire”. Per il vicepresidente del Rassemblement national Sebastien Chenu queste liti sono la prova che l’Nfp “non è pronto a governare”.
Chenu: “Nfp non è pronto a governare”
Nel mirino anche Macron, impantanato in un cul de sac. “Mantenere Attal a capo del governo dopo le elezioni europee e quelle politiche rappresenta una negazione della democrazia”. Lasciare che l’esecutivo si occupi dell’ordinaria amministrazione, ha insistito, significa “deludere il popolo francese”. E ancora: “Non possiamo creare qualcosa di nuovo da qualcosa di vecchio”, ha continuato Chenu“.
Attal: manterrò la continuità dello Stato
Dal suo canto con furbizia e molta retorica Attal ha garantito “la continuità dello Stato fino all’ultimo minuto”. Intervenendo alla riunione all’Eliseo del Consiglio dei ministri, aveva preannunciato le dimissioni del governo, che arrivano come uno tsunami a pochi giorni dall’apertura a Parigi dei Giochi olimpici. “Abbiamo evitato il peggio. Il futuro deve essere scritto. E so, signor Presidente della Repubblica, conoscendo le donne e gli uomini seduti attorno a questo tavolo, che tutti hanno a cuore la Francia e che la fiamma non si spegne mai per chi vuole servire i francesi”, avrebbe detto. Questa mossa consentirà ad Attal di occupare un seggio da deputato nell’Assemblea nazionale, guidando il blocco centrista alleato di Macron, oltre evitargli il rischio di un possibile voto di sfiducia in Parlamento.
Il ricatto di Mélechon a Macron
La France insoumise, guidata da Mélenchon, dal suo canto, non promette vita facile all’inquilino dell’Eliseo. Bocciata la proposta avanzata da socialisti, comunisti ed ecologisti di indicare Laurence Tubiana come primo ministro, tiene le carte coperte. “Se questo è il profilo su cui lavorano i nostri partner, cadrò dalla sedia”, ha detto alla radio Manuel Bompard, “l’ipotesi non è seria”. Le posizioni di Tubiana, infatti, sarebbero troppo vicine a quelle di Macron. Al momento France insoumise ha sospeso i colloqui interni alla coalizione, accusando i socialisti di sabotare le candidature per sostituire Attal.
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