Addio a Publio Fiori: era stato tra i fondatori di An. La Russa: uomo al servizio delle istituzioni e politico vero
È morto, a Roma, a 86 anni Publio Fiori, esponente di spicco prima della Democrazia cristiana e poi di Alleanza nazionale, di cui era stato uno dei fondatori. Più volte parlamentare, vicepresidente della Camera dei deputati, sottosegretario al ministero delle Poste e delle telecomunicazioni, sottosegretario alla Sanità e ministro dei Trasporti e della navigazione.
“Uomo al servizio delle Istituzioni e politico vero – scrive su Facebook nel suo omaggio il presidente del Senato, Ignazio La Russa – capace di dialogare con chi la pensasse diversamente da lui e contraddistinto dalla passione. Ai familiari il più sentito cordoglio, mio personale e del Senato della Repubblica”.
Antoniozzi: “Da lui grandi insegnamenti che porto nel cuore”
L’annuncio della morte di Publio Fiori è stato dato nell’Aula della Camera dal presidente di turno, Fabio Rampelli. “Per me è stato un secondo padre politico, io guidavo la sua macchina a 18 anni la Mini minor…da lui ho avuto grandi insegnamenti che porto nel cuore”, ha detto il deputato di FdI Alfredo Antoniozzi ricordando tra l’altro l’attentato delle Brigate rosse al quale era sopravvissuto negli anni Settanta. “Era considerato scomodo nella Dc – ha aggiunto – forse per la sua battaglia quotidiana per il rinnovamento, la moralizzazione che non sempre era guardata con simpatia da molti esponenti dell’epoca”. Antoniozzi ha ricordato anche la scelta di lasciare il partito per fondare An con Gianfranco Fini e il suo intervento si è concluso con un applauso dell’Aula.
Matone: “Publio Fiori era un conservatore illuminato”
“Ricordiamo l’amico, maestro di tante generazioni di politici romani e non solo. Era un politico vero, del territorio. Un grande combattente”, ha detto Francesco Battistoni parlando per Forza Italia. “Per me che sono di una generazione successiva questa è l’occasione di ricordare che una politica aspra, di scontro non ha mai mancato di unirsi nei momenti più difficili”, ha detto il Dem Claudio Mancini unendosi al cordoglio dell’Aula a nome del gruppo. “Ne ricordiamo il valore – ha detto Ettore Rosato – nella coerenza che lo ha sempre contraddistinto. Giusto ricordare anche il suo lavoro parlamentare così come il suo impegno nella costruzione di un confronto serio con chi la pensava come lui ma anche chi non la pensava come lui. Questo è il ricordo di un uomo che si è sempre messo con serietà e dedizione al servizio delle istituzioni”. “Ha sempre svolto il suo lavoro con grande passione e amore” ha dichiarato Pino Bicchielli. “Ho avuto il privilegio di conoscerlo personalmente – ha detto la deputata leghista Simonetta Matone – ha sempre tenuto da democristiano la barra dritta rimanendo sempre al centro fondando la sua attività su quelli che erano i valori della Dc e pagò un prezzo alto nel partito per le sue posizioni sull’autonomia. Era un centrista, un conservatore illuminato e fino alla fine ha tenuto fede ai suoi ideali”.
Rotondi: “Irrequieto, irriverente e lungimirante come pochi”
In una nota, il parlamentare eletto con FdI e presidente della Dc Gianfranco Rotondi lo ricorda in questi termini. “Irrequieto, irriverente, intelligente e lungimirante come pochi. Era Publio Fiori. È Publio Fiori, presente anche ora che ci ha lasciato a 86 anni. Fu con me in prima linea nel 2005 nella missione impossibile di rifondare la Democrazia Cristiana. Ci ha creduto fino alla fine, ci lascia la responsabilità di essere all’altezza del Suo esempio”
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