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Volontari contro la solitudine degli anziani, più di 100 adesioni per la “telefonia sociale”

Volontari contro la solitudine degli anziani, più di 100 adesioni per la “telefonia sociale”

foto da Quotidiani locali

UDINE. Se la rete - pur con qualche falla - tiene, è perché accanto alle istituzioni si muovono le associazioni di volontariato. Che diventano, spesso, punto d’appoggio imprescindibile per tanti anziani soli, costretti a farsi aiutare da chi mette a disposizione il proprio tempo e le proprie competenze. C’è chi lo fa da anni, in molti modi.

Ad esempio la Pro Senectute di Udine, che dopo aver gestito per 37 anni il servizio di telesoccorso, ha avviato l’anno scorso il progetto di telefonia sociale e telecompagnia, al quale hanno già aderito cento anziani.

In cosa consiste l’iniziativa? «Chi aderisce, solitamente soggetti che si trovano in una situazione di solitudine estrema, viene raggiunto da telefonate programmate dei nostri operatori», spiega il presidente del sodalizio udinese, Sandro Frittaion. Un modo per far sentire meno soli gli anziani, per coinvolgerli in chiacchierate che si protraggono per qualche minuto e per consentire indirettamente di verificare le loro condizioni.

«Il bello è che si creano anche rapporti di confidenza tra gli utenti e i componenti della nostra associazione che effettuano le telefonate», racconta Frittaion, aggiungendo un aneddoto significativo: «Durante le ultime festività natalizie abbiamo acquistato delle piccole stelle di Natale che abbiamo consegnato alle persone normalmente raggiunte dalle chiamate: è stato un gesto apprezzatissimo e la reazione di chi ha ricevuto questo piccolo dono ci ha davvero emozionato».

Possono aderire al servizio, completamente gratuito, le persone che hanno più di 65 anni e che si trovano in una condizione di solitudine: «I servizi sociali del Comune ci hanno segnalato alcuni nominativi, ma la lentezza degli apparati burocratici è talvolta esasperante», allarga le braccia il presidente della Pro Senectute. Che di recente ha coinvolto nel progetto una decina di studenti del liceo classico Jacopo Stellini, che hanno affiancato i volontari: «Grazie all’interessamento del dirigente scolastico Luca Gervasutti, che ci ha messo immediatamente a disposizione un tutor interno all’istituto, siamo riusciti a coinvolgere questi straordinari ragazzi, che sono entrati subito nel meccanismo, creando un circolo virtuoso tra utenti, volontari e allievi, che ha appagato tutti i protagonisti».

Le telefonate partono dal “centralino” di via Micesio (dove ha sede la Pro Senectute) a cadenza regolare, nelle fasce orarie previste per il servizio, ovvero dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18: i volontari attingono dall’elenco degli aderenti e minuziosamente annotano le chiamate effettuate, in maniera tale da raggiungere tutti gli utenti iscritti all’iniziativa.

Il progetto è nato sul solco di quello del telesoccorso, gestito per quasi quattro decenni dall’associazione, prima che la Regione decidesse di avocarlo a sé, affidandolo a una società privata. «Lo strumento della telefonia sociale ha calamitato l’interesse di molte località della provincia – conclude Frattaion –. Di recente ci siamo confrontati con i Comuni di San Daniele, Colloredo di Monte Albano e Tricesimo».

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