World News

Come spiegare ai bambini la disforia di genere con un libro: “Sono loro i più aperti a comprendere le sfumature della vita”

Cosa fare quando un bambino si sente femmina e vuole giocare con le bambole? O se una bambina si sente un maschio e non vuole mai indossare un vestitino?
La disforia di genere è quando un individuo non si riconosce nel sesso in cui nasce; come affrontare questa tematica in famiglia? Un viaggio insieme alla scrittrice Fulvia Degl’Innocenti e al suo libro, Max e Giulia, con illustrazioni di Elena Pensiero, edito dalla casa editrice La Margherita edizioni, può essere indispensabile per iniziare ad approcciarsi a questo argomento delicato.

TRAMA:

Giulia non vuole indossare le calze lunghe e le gonne. Non vuole i capelli lunghi, né giocare con le bambole. Giulia vuole giocare con la sua macchinina rossa ed essere chiamata Giulio. Una storia semplicissima che arriva dritta al cuore che ha come protagonista una bambina transgender che quando si guarda allo specchio non si riconosce e che si sente imprigionata nel corpo sbagliato.

Fulvia hai scritto oltre ottanta titoli tra albi illustrati, romanzi per la scuola primaria e per Young adult, filastrocche e libri di divulgazione.
Molti dei tuoi libri sono stati tradotti in circa venti Paesi, hai vinto diversi premi. Perché hai scelto di trattare un argomento delicato come la “disforia di genere” e come si fa a spiegare ai bambini, nella loro chiave di lettura, questa tematica?
Mi sembrava una sfida interessante, anche se è una realtà che riguarda pochi bambini credo che ogni situazione, condizione, problema possa e debba essere raccontato. La sfida per uno scrittore è quella di empatizzare con un personaggio, provare a sentire le sue emozioni, il suo disagio, i suoi pensieri.

Giulia, la protagonista della storia, quando si guarda allo specchio, si sente triste, eppure non sa come far comprendere il suo disagio ai genitori.
In che modo un genitore può affrontare l’argomento in famiglia?
Sempre più spesso leggo nei gruppi di libri per bambini di genitori che cercano una storia per affrontare questa tematica con i figli. È comunque un tema di cui, anche se non hanno esperienza diretta, si sente parlare sempre più spesso, e le storie sono un mezzo straordinario per intavolare un confronto anche su argomenti più spinosi, o comunque sensibili. In generale, credo che non debbano esserci argomenti tabù, occorre solo tenere conto del livello di maturazione del bambino, e trovare le parole giuste per ogni diversa fase di crescita. Educare richiede prima di tutto sensibilità, empatia e ascolto.

Giulia vorrebbe solo smettere di sentirsi imprigionata nel corpo sbagliato ed essere chiamata Giulio. L’unico a capirla senza porsi il problema di giudicare è il suo cane, Max, che è anche il narratore di questa storia. Secondo te viviamo in una società giudicante?
I bambini si sentono giudicati nel loro modo d’essere? I bambini sono più aperti a comprendere le sfumature della vita, e possono accogliere in modi naturali anche situazioni così particolari. Per avvicinarmi alla loro sensibilità ho scelto il punto di vista di un cane, perché è l’esempio più immediato di amore incondizionato. Difficile per gli esseri umani non essere giudicanti, ci portiamo appresso convinzioni, modelli culturali, idee spesso molto nette di che cosa sia giusto o sbagliato, fare un passo indietro, osservare, dare la libertà di esprimere sé stessi è un esercizio costante e non immediato. Non sempre riusciamo a essere neutri, commettiamo errori, è umano, ma prenderne atto, e saper chiedere scusa è già un ottimo atteggiamento.

È importante sentirsi liberi di essere se stessi, perché come scriveva Maria Montessori “La libertà comincia dall’inizio della vita, non nell’età adulta”. Cosa rappresenta per te il valore della libertà e come questo valore possa esser trasmesso ai bambini?
La libertà per me è uno dei valori più importanti e ho sempre cercato di improntare la mia vita a essa. Ovviamente la libertà ha le sue condizioni, e deve fondarsi sul rispetto della libertà degli altri. Nell’educazione dei bambini significa chiedere la loro opinione, per esempio. Significa offrire loro la possibilità di scegliere. Non imporre un credo in maniera assoluta, essere dialoganti. E anche leggere loro storie, sin da quando sono piccolissimi. Le storie ci aprono a infiniti mondi, ci abituando a conoscere le sfumature della vita.

Qual è stato uno dei riscontri che ti ha colpito dopo che un bambino ha letto questo libro?
Non ho potuto raccogliere sinora il parere di un bambino perché non è esattamente il tipo di storia che viene scelta per una lettura in libreria o per essere adottata in una scuola. Ma ho avuto riscontri positivi da parte di genitori che lo hanno trovato molto utile per introdurre i figli a questa tematica.

È bello “viaggiare” insieme a Max e Giulia perché?
Perché hanno una loro storia, fatta di scoperte, emozioni, fatiche di crescere, amicizia e desiderio di essere visti per quello che si è. È quello che fanno e desiderano tutti i bambini. Scoprirsi ed essere amati.

TITOLO: Max e Giulia
AUTORE: Fulvia Degl’Innocenti
ILLUSTRAZIONI: Pensiero Elena
EDITORE: La margherita edizioni
Età consigliata: da 7 anni

L'articolo Come spiegare ai bambini la disforia di genere con un libro: “Sono loro i più aperti a comprendere le sfumature della vita” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Читайте на 123ru.net