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Corruzione in Liguria, Nordio attacca i giudici che hanno confermato i domiciliari a Toti: “Ho letto la loro ordinanza e non ho capito nulla”

Corruzione in Liguria, Nordio attacca i giudici che hanno confermato i domiciliari a Toti: “Ho letto la loro ordinanza e non ho capito nulla”

Citando Hegel, il ministro della Giustizia sferra una bordata ai magistrati del Riesame di Genova: "Nessuna inchiesta può e deve condizionare la legittimità di una carica politica o amministrativa che è stata determinata dalla volontà popolare", dice in risposta a un'interrogazione di Noi moderati

L'articolo Corruzione in Liguria, Nordio attacca i giudici che hanno confermato i domiciliari a Toti: “Ho letto la loro ordinanza e non ho capito nulla” proviene da Il Fatto Quotidiano.

“Non posso e non devo commentare l’ordinanza del Tribunale delle libertà di Genova. Posso dire che l’ho letta con grande attenzione, e che di recente ho anche riletto con grande attenzione la Fenomenologia dello spirito di Hegel e sono riuscito a capirla. Ho letto questa ordinanza e non ho capito nulla“. Il ministro della Giustizia Carlo Nordio sferra una bordata ai tre giudici del Riesame del capoluogo ligure – Massimo Cusatti, Marina Orsini e Luisa Avanzino – che la settimana scorsa hanno confermato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del governatore ligure Giovanni Toti, arrestato il 7 maggio con l’accusa di corruzione. “Siamo convinti che nessuna inchiesta può e deve condizionare la legittimità di una carica politica o amministrativa che è stata determinata dalla volontà popolare. Vi è un’assoluta indipendenza tra i due processi”, ha detto il Guardasigilli al question time alla Camera (video), in risposta all’interrogazione del gruppo Noi moderati – che comprende il partito di Toti, Italia al Centro – in cui si chiedeva di “valutare la sussistenza dei presupposti” per inviare gli ispettori ministeriali a Genova. “Noi enfatizziamo la presunzione d’innocenza, siamo convinti che il garantismo consista nell’enfatizzazione della presunzione d’innocenza prima della condanna e nell’esecuzione della pena dopo che la condanna è intervenuta”, dice Nordio.

Pur senza annunciare ispezioni, poi, il ministro legittima l’iniziativa “psichedelica” (copyright di Luigi Ferrarella sul Corriere) delle consigliere laiche del Csm Isabella Bertolini e Claudia Eccher, elette rispettivamente in quota Fratelli d’Italia e Lega, che hanno chiesto l’apertura di una pratica a palazzo Bachelet per verificare se esistano “profili di illecito disciplinare per abnormità” a carico dei tre giudici genovesi per “abnormità, illogicità della motivazione, ed emissione di un provvedimento restrittivo della libertà personale fuori dai casi consentiti dalla legge”. Quella mossa, dice Nordio, “ha imposto al ministero il dovere di acquisire l’ordinanza del Tribunale”, evidentemente per valutare di intraprendere un’iniziativa disciplinare. La sua ricostruzione però sottintende un clamoroso cortocircuito: il ministro della Giustizia, infatti, ammette di aver avviato un accertamento di questo tipo su “segnalazione” di due singoli membri del Csm, l’organo a invece cui spetta – eventualmente e in un secondo momento – giudicare sugli illeciti disciplinari commessi dai magistrati.

“Abbiamo sempre difeso il diritto della magistratura a svolgere le proprie indagini e continueremo a farlo, ma intendiamo tutelare anche il diritto di un presidente di Regione eletto a grande maggioranza a poter esercitare le proprie funzioni in assenza evidente del rischio di poter reiterare il supposto reato”, aveva detto il leader di Noi moderati, Maurizio Lupi, annunciando l’interrogazione. “Ci ha stupito leggere le motivazioni del Tribunale del Riesame di Genova, con cui il presidente Toti è stato lasciato agli arresti domiciliari: siccome non avrebbe capito le motivazioni per cui è stato arrestato – cioè si è difeso, diciamo noi – allora deve continuare a vedere limitata la propria libertà. Chiediamo oggi al ministro della Giustizia non di intervenire nelle indagini, ovviamente, ma se questa sia una motivazione accettabile nel nostro Paese, rispetto ai valori della Costituzione”.

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