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Telecamere contro le aggressioni, le prime dieci a medici e infermieri a Pavia

PAVIA. Occhi elettronici sulle divise dei soccorritori, una difesa in più contro le aggressioni. Anche in provincia sono arrivate le bodycam per il personale Areu (ex 118): dieci le telecamere in dotazione, da attivare quando medici e infermieri di primo soccorso rischiano minacce, violenza fisica o verbale. Comportamenti inaccettabili in aumento a partire dal 2020, come la stessa Areu (agezia regionale emergenza–urgenza) scrive nel “manuale” che regola l’uso degli apparecchi. Anche il personale degli ospedali è a rischio, dato che le aggressioni di ogni tipo registrate in provincia sono state 284 l’anno scorso – quasi una al giorno – di cui 81 soltanto al policlinico San Matteo, con circa metà degli episodi sono avvenuti in pronto soccorso e per questo, la settimana scorsa, si è tenuto un nuovo vertice in prefettura per alzare le contromisure in difesa dei personale sanitari. Ora entra in campo un nuovo strumento: le body cam per il personale Areu.

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Su base volontaria

Al momento, le telecamere indossabili sono state fornite solo agli equipaggi dei mezzi di soccorso avanzato di Areu, le cosiddette auto mediche e quelle con l’infermiere a bordo. Gli apparecchi verranno assegnati anche alle ambulanze con equipaggio di soli soccorritori come quelle delle croci, una volta che verranno sottoscritti gli accordi sindacali a tutela della privacy dei lavoratori. «Le trattative sono in corso» afferma Americo Fimiani del sindacato Fp Cgil che sta seguendo la questione.

Prodotte dalla Axon – che commercializza anche i taser in dotazione a polizia e carabinieri – le telecamere sono state assegnate alle postazioni Areu di Pavia, Vigevano, Voghera e Broni (due per ogni presidio) oltre ai centri di Mede e Mortara, dove ne è stata fornita una agli infermieri dei mezzi d’emergenza. L’uso delle bodycam è su base volontaria: sono gli operatori a scegliere se indossarla o meno prima di una missione di soccorso, senza obblighi imposti. L’introduzione delle telecamere è avvenuta qualche settimana fa ed è stata anticipata da un accordo con i sindacati, sottoscritto a marzo per da mettere nero su bianco gli utilizzi consentiti: in nessun caso, i filmati prodotti dalle bodycam possono essere utilizzati come strumento di controllo remoto del personale, tanto meno per valutazioni clinico-assistenziale.

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La deterrenza delle aggressioni è l’unica finalità prevista: le bodycam vanno attivate (con due rapidi click sul pulsante anteriore) per documentare aggressioni come «attacchi fisici o minacce con utilizzo di armi, azioni volte a provocare danni fisici tra cui spingere, afferrare, strattonare» e altri comportamenti violenti, si legge nel “manuale” condiviso con i sindacati. Se non utilizzati o richieste dall’autorità giudiziaria, i video vengono cancellati dopo 7 giorni.

850 telecamere

La sperimentazione delle bodycam è partita nelle province di Bergamo e Monza, e Regione conta di distribuirne 850 suddividendole tra le varie centrali del 118 lombardo.

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