Giovane aggredito di notte in pieno centro a Monfalcone con un tirapugni: naso rotto e denti spezzati
TRIESTE. Episodio dai risvolti inquietanti, la notte a cavallo tra lunedì e martedì, in pieno centro storico a Monfalcone.
Un giovane uomo di 29 anni – ucraino, a quanto è dato sapere – è stato rinvenuto nei paraggi di piazzetta Unità d’Italia quasi privo di coscienza, il volto tumefatto e completamente imbrattato di sangue, vittima presumibilmente di un pestaggio per mano di un altro uomo, pure straniero. A dare l’allarme è stata una terza persona, un semplice passante, che tra la mezza e l’una di notte deve aver scorto l’accasciata sagoma dell’uomo, sicuramente provato e dolorante a causa dei vari traumi subiti.
Una volta allertati i soccorsi attraverso il Nue - Numero unico dell’emergenza (112), sul posto si è precipitata l’autoambulanza. Il personale sanitario, dopo avergli fornito una prima assistenza, ha provveduto a trasferire il 29enne al vicino ospedale San Polo.
Al Pronto soccorso di via Galvani il personale di turno ha sottoposto il paziente a Tac, la tomografia assiale computerizzata. Dall’esame radiologico è stata riscontrata una frattura del setto nasale. Ma non sarebbe l’unica ferita rimediata dal giovane ucraino, che avrebbe anche riportato due denti spezzati, nonché ecchimosi e lividi vari sparsi sul corpo.
Le informazioni sull’episodio giungono parziali e frammentarie, non si sa neppure se la vittima abbia sporto denuncia (in astratto, in questi casi, ove non si proceda d’ufficio, la persona offesa ha 90 giorni di tempo per presentare eventuale querela, anche contro ignoti).
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Certo invece l’intervento delle forze dell’ordine sul posto, che in ogni caso per venire a capo del rebus hanno senz’altro dalla loro il robusto circuito di videosorveglianza messo a suo tempo in campo dall’amministrazione comunale, a tutela dei cittadini e in generale a favore della pubblica sicurezza.
Da primissime informazioni, l’uomo sarebbe stato trovato in condizioni penose a ridosso di piazzetta Unità, ma non si esclude che l’aggressione possa essere avvenuta anche in un altro luogo. Forse piazza della Repubblica?
Un altro elemento importante è costituito dalle due vistose macchie di sangue ancora ieri nel primo pomeriggio (e già dal giorno precedente) osservabili sulla pavimentazione in pietra chiara del centro storico.
Una, quella in via della Basilica, angolo piazza Unità, è stata notata perfino da un ambulante del mercato settimanale, un venditore di borsette, che nell’allestimento della bancarella, ieri alle prime ore del mattino, s’era già posto la domanda sull’origine della chiazza. «Sangue, indubbiamente, l’ho capito subito e mi sono chiesto cosa fosse accaduto, lei lo sa?», chiedeva attorno alle 11.30.
Ben più vistosa è già meno slavata la macchia poi riscontrata anche alla base del campanile, in prossimità dai gradoni. È plausibile, comunque, che l’uomo, trascinatosi per qualche metro, abbia involontariamente seminato il sangue scaturito dalla frattura al naso – in questi casi in genere copioso – tutt’attorno al duomo.
Non si esclude, anzi alla luce dei traumi riportati è verosimile, che le percosse siano state inflitte anche con l’ausilio di uno strumento atto a offendere: un tirapugni, per esempio. Oggetto in grado di assestare colpi ben più severi rispetto al semplice, si fa per dire, pugno, calcio o manrovescio. L’uomo sarebbe già fuori dall’ospedale.
Quanto alle cause che avrebbero determinato la violenta e immotivata aggressione, è fitta nebbia. Forse motivi di denaro? Magari una rapina? Secondo una delle voci ieri in città, il ferito non avrebbe avuto addosso denaro. Prima delle percosse ce l’aveva? In assenza di risposte ufficiali, non si possono che fare congetture. Resta il mistero di un episodio inquietante, dai contorni ancora evidentemente sfuggenti