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Il mercato dei sex toys è in crisi? L’AI lo surclasserà? Ecco cosa sta succedendo

Dopo ben undici anni di gloriose edizioni e vibrazioni, chiude definitivamente la Fiera dell’industria erotica di Hannover. Quella del prossimo settembre sarà l’ultima. In Germania, intendo. Sì, perché si sta cercando di attirare e convogliare espositori, distributori, start up in Spagna. EroFame però ha tentato con un paio di edizioni a Barcellona, di far confluire più “addetti ai lavori” possibili in un Paese che è sempre stato molto aperto e poco bacchettone sul tema sesso giocoso.

Di recente, però, proprio in Spagna uno spot che doveva essere ricordato per la crema da spalmare al cioccolato, verrà ricordato per altro. Un anziano signore, seduto a tavola con la nipote, utilizza uno stimolatore clitorideo sulla fronte, ignaro del fatto che non sia un misuratore di temperatura. A mio avviso una pubblicità che sicuramente creerà e sta creando una bel picco di visualizzazioni ed engagement di marketing ma che di per sé è proprio brutta.

La cioccolata inoltre nei giochi erotici non la consiglia più nessuno proprio perché è paragonabile ad una materia, che sulle lenzuola o sui tessuti, non è proprio così erotica.

Tanta indignazione dunque per questo spot che sta coinvolgendo associazioni dei consumatori ed esperti di comunicazione. Tornando ad Hannover che era sempre scomoda da raggiungere, ecco che EroFame si sposta nuovamente: da Barcellona, gli organizzatori hanno optato nel 2025 per Malaga e Amsterdam. Tanta roba, direte voi. Io dico troppa roba.

La noia imperava nelle ultime edizioni e – udite udite – il caro vecchio dildo nelle sue mille e semplici varianti era il re della penetrazione. Sappiamo però che oggi il sex toy piace più “carezzevole” e non intrusivo. Secondo una ricerca condotta da LELO, brand leader nel mercato dei sex toys, in collaborazione con l’Istituto AstraRicerche, i giovani apprezzano sempre più una sessualità giocosa che prevede anche il caro e vecchio tocco lieve delle zone erogene.

E il telecomando? Quello che nei primi anni duemila spopolò rifacendosi al meraviglioso fumetto di Milo Manara “Il Gioco”? L’intrigo ormai è passato di moda: al suo posto le app che modulano vibrazioni, soffi, pulsazioni, pressioni a distanza di migliaia di kilometri. Basta avere solo una connessione Internet.

Le aziende ingaggiano testimonial del calibro di Katy Perry: nel suo ultimo video “Woman’s World” danza brandendo la nuova versione di Womanizer, il brand che ha inventato il “succhia-clitoride”. Chiediamoci però perché i modelli siano oramai sempre quelli e che poco di nuovo si proponga in un mare magnum di “scopiazzamenti”. Ai posteri l’ardua e ardente sentenza.

Continuano le proposte dei tanti oggettini da viaggio usa e getta che finiranno per inquinare mari e terra come un qualsiasi cellulare buttato in un campo. Sarebbe bello che alla futura fiera di Malaga, tra un bicchiere di tinto de verano e l’altro, si discutesse di quanto non siano ecologici i sex toys.

Forse arriverà in aiuto l’intelligenza artificiale orgasmica e francamente, da un lato, lo spero con ardore. Vi farò sapere.

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