Gratteri: “Per tutelare la privacy dei politici e dei potenti si fanno emendamenti che stroncano le indagini”. E lancia una frecciata a Nordio
“Sto notando che le cose più stroncanti e trancianti che stanno ostacolando la ricerca della prova o la possibilità di fare indagini o l’arrivo di una sentenza di condanna in tempi ragionevoli sono più gli emendamenti che non i disegni di legge o i decreti legge”. È la severa osservazione del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, intervenuto stamattina nel corso delle audizioni informali in Commissione Giustizia alla Camera, nell’ambito dell’esame della proposta di legge C. 1074 Bagnai, che prevede delle modifiche- deroga all’art.132 del codice della privacy.
“Quando si affronta il tema della privacy – sottolinea Gratteri – si tende sempre a buttare il bambino con l’acqua sporca. Se ci interessa davvero la ricerca della prova, è inutile implorare la privacy o enfatizzare sul piano mediatico qualche infedele che può essere della polizia giudiziaria o della magistratura che sotto banco dà i dati ai giornalisti, anche se questo è da dimostrare perché qualche volta è anche l’avvocato che ha interesse a far uscire la notizia. Ovviamente bisogna essere non severi, ma feroci nelle sanzioni nei confronti di coloro che fanno uscire scientificamente notizie riguardanti la vita privata di tutti. Non solo dei politici o dei potenti, ma di tutti“.
Il magistrato, nella sua audizione, ribadisce la necessità di nuove assunzioni nella pubblica amministrazione: “Oggi ci sono buchi spaventosi nel personale di Polizia, Carabinieri, Polizia Penitenziaria e Guardia di Finanza, quindi l’obiettivo deve essere quello di mettere più soldi per fare più concorsi. Ma anche questo non basta, perchè abbiamo bisogno di specialisti informatici. Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza si stanno attrezzando con un aumento del numero degli addetti al settore informatico”.
Gratteri sottolinea l’importanza vitale di un rafforzamento dell’area informatica ai fini delle indagini, rifilando una bordata al ministro della Giustizia Carlo Nordio, che non viene citato esplicitamente: “Quando qualcuno mi dice che bisogna tornare ai pedinamenti, rispondo che oggi con questo telefonino, che è più potente del computer utilizzato per arrivare sulla luna, io, stando seduto sul divano di casa mia, sono in grado di entrare nel dark web e ordinare 2mila kg di cocaina. Quindi, è ovvio che se noi ci mettiamo a disquisire e a limitare l’attività delle forze dell’ordine in nome di una parola magica che si chiama privacy, continueremo a lavorare solo sui soliti noti, sui poveracci e sui reati di strada“.
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