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WTA Budapest: Shnaider troppo potente per Makarova, Lys avanza per infortunio di Pera

Accedono ai quarti anche la slovacca Sramkova e la giovanissima tedesca Seidel

Si è completata la giornata dedicata agli ottavi di finale in quel di Budapest per l’annuale Hungarian Grand Prix, torneo 250 che si disputa sui campi in terra rossa della capitale ungherese. Nel primo incontro, quello disputatosi tra la tennista statunitense Bernarda Pera (n. 82 WTA) e la tedesca, numero 129 del ranking femminile, Eva Lys, il primo Set è stato decisamente in equilibrio. Troppi gli errori commessi da entrambe le giocatrici.

A spuntarla, alla fine, è stata la tennista teutonica, al termine di un tie-break al dir poco rocambolesco e in cui la statunitense (disastrosa al servizio) ha sprecato un bel po’ di occasioni per portare l’inerzia del match dalla propria parte.

Nel secondo set e sul punteggio di 4-1 a favore di Lys, Bernarda Pera – dopo aver chiamato un medical time-out – è stata costretta a ritirarsi causa infortunio. Il pass per il turno successivo, dunque, è stato strappato dalla giocatrice tedesca (che nel turno precedente aveva eliminato l’argentina Nadia Podoroska, testa di serie numero 6 con il punteggio di 6-3 6-0). Per quest’ultima, tra l’altro, si tratta della prima volta ai quarti di un WTA 250 dal torneo di Cluj dello scorso anno. 7-6(6) 4-1 il punteggio finale.

Prima parte di match piuttosto equilibrata anche quella che ha visto di fronte la testa di serie numero 3, Xiyu Wang, contro la giocatrice slovacca Rebecca Sramkova (n. 109). La tennista cinese (n. 54 WTA), infatti, dopo essersi portata in vantaggio con il punteggio di 5-3, si è fatta rimontare dalla propria avversaria, gettando alle ortiche ben due set-point.

Il tie-break, dunque, ha rappresentato l’epilogo più giusto per un primo parziale oltremodo combattuto. Sramkova, di fatto, ha completato la propria remuntada imponendosi con il punteggio di 7-6(4). Nel secondo parziale l’atleta slovacca ha di nuovo fiaccato la resistenza della cinese, che dopo un buon inizio di set ha subito un parziale di quattro game che ha trasformato il 3-2 in un fatale 3-6. Wang ha mostrato incertezze in battuta (tre ace ma altrettanti doppi errori) e ha sofferto soprattutto sul versante difensivo destro, dove meglio ha operato Sramkova. Per quest’ultima quindi secondo quarto di finale in carriera dopo Varsavia nello scorso luglio: l’avversaria sarà proprio la tedesca Lys.

Diana Shnaider avanza ai quarti di finale difendendo le sue prerogative di prima testa di serie del torneo ed eliminando la connazionale e qualificata Ekaterina Makarova con un doppio 6-3. La differenza di peso tra i colpi dell’una e dell’altra, ovviamente a favore di Shnaider, è parsa netta sin dall’inizio e si è approfondita con il passare dei minuti, a giudicare dal grunting sempre più sofferto di Makarova, che nel secondo set ha recuperato un break nel terzo game con un passante di rovescio ed è rimasta a lungo piegata e appoggiata alla racchetta per la durezza dello scambio.

Shnaider ha dominato pur concedendo per due volte il servizio; ha sbagliato qualcosa nelle conclusioni e nella direzione dei colpi ma era ben difficile immaginare un epilogo diverso per questo match che spinge la favorita nel suo settimo quarto di finale in carriera, da disputarsi contro la giovanissima tedesca Ella Seidel. Per la diciannovenne amburghese sarà invece il primo last eight della sua ancora breve carriera, che l’ha vista quest’anno protagonista di un primo turno a Melbourne contro Sabalenka.

In quell’occasione Seidel vinse solo un game; giovedì il suo forcing ha avuto ragione di quello della magiara Ana Bondar, ultima tennista di casa ancora in gara. Doppio 7-5 in due ore di partita: sette doppi falli di Seidel contro nove ace di Bondar sembrano descrivere un match dall’epilogo diverso da quello appena riferito, ma la tedesca ha saputo scavare negli spazi della seconda battuta della rivale, conquistando più occasioni di break e soprattutto nei momenti giusti, ovvero nell’undicesimo game di entrambi i parziali.

Ha collaborato Francesco De Salvin

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