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Bambino nato morto all’ospedale San Matteo, il giudice prende tempo

PAVIA. La procura vuole archiviare, i genitori chiedono di andare avanti con le indagini e fare piena luce sulla tragedia. Il giudice Luigi Riganti ieri mattina si è riservato: la decisione potrebbe arrivare in pochi giorni. Il caso è quello del bambino nato morto al San Matteo a giugno del 2022. La madre del bimbo, 39enne, si era presentata in ospedale preoccupata perché non sentiva più il bambino muoversi in grembo. Il battito fetale, al nono mese di gravidanza, non c’era più. Alcuni giorni prima era stata visitata per una crisi pressoria e poi rimandata a casa. Secondo la famiglia il loro bambino, unico figlio, si poteva salvare se solo la donna, che aveva avuto una gravidanza delicata e arrivata al termine di un percorso di procreazione assistita, fosse stata trattenuta in ospedale, visto che a giorni aveva il parto programmato.

Invece, secondo due periti nominati dalla procura, l’evento era imprevedibile. Sulla base di questa valutazione la sostituta procuratrice Valentina Terrile ha chiesto di archiviare l’indagine (aperta a carico di ignoti), ma la famiglia si è opposta a questa possibilità attraverso i suoi legali, gli avvocati Luca Angeleri e Ilenia Peotta. A questo punto sul caso deciderà il giudice, che potrebbe accogliere la richiesta della procura oppure disporre altri accertamenti o obbligare il pm a formulare l’imputazione, come chiede la famiglia.

L’autopsia aveva evidenziato alcuni giri di cordone attorno al collo del bimbo, ma i genitori non si danno pace: se la donna fosse stata tenuta in ospedale e monitorata forse la tragedia non si sarebbe verificata. —

m. fio.

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