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Imbrattato a Sagrado il monumento che ricorda la strage di Peteano

Imbrattato a Sagrado il monumento che ricorda la strage di Peteano

foto da Quotidiani locali

SAGRADO. Nuovo sfregio al monumento ai Carabinieri caduti nella Strage di Peteano. Una mano vile ed ignota ha lanciato, la notte scorsa, un vaso di vetro pieno di vernice marrone contro il monumento in pietra lungo la Sp8, nel punto in cui il 31 maggio di 52 anni fa tre militari – il brigadiere Antonio Ferraro e i carabinieri Donato Poveromo e Franco Dongiovanni – morirono nell’esplosione di un’autobomba dopo che una telefonata anonima ai carabinieri della vicina stazione di Gradisca l’aveva segnalata come abbandonata e crivellata di colpi. Appena pochi mesi fa, e per ben due volte, l’area del monumento era stata deturpata invece dall’abbandono di rifiuti: nella fattispecie materiale edile, ad aprile ed un mese fa.

Episodi denunciati dal sindaco di Sagrado, Marco Vittori. Ed anche stavolta al primo cittadino toccherà sporgere querela contro ignoti. «Sono amareggiato e molto arrabbiato – scandisce il sindaco –. Comprendere un gesto come questo è impossibile. Già l’abbandono dei rifiuti era qualcosa di stomachevole, riconducibile all’assenza di senso civico delle persone. Ma in questo caso? Che sia una ragazzata o un gesto politico poco mi importa, è una ferita che si riapre. Sono vicino – afferma Vittori – ai parenti dei tre carabinieri defunti, in particolare alla signora Rita Famea (la vedova di Ferraro ndr) che spesso assieme a me ha curato amorevolmente questo luogo». Già, perché la cura del monumento di Peteano è in carico al Comune e alle persone di buona volontà. «Dopo l’abbandono del materiale edile, la bonifica dell’area è stata pagata oltre che dal Municipio anche dal privato su cui insiste il monumento che, peraltro, restaurammo appena due anni fa».

Adesso bisognerà attingere ancora alle risorse della collettività per ripulire la pietra, in tempi rapidi, ed evitare che assorba la vernice. A quanto si apprende, le associazioni Carabinieri si sono rese disponibili per una raccolta fondi per contribuire alle spese. «Chiedo una mano anche alle istituzioni, a partire dalla Regione: ci aiutino a salvaguardare questo monumento». aggiunge Vittori.

C’è spazio anche per una riflessione più profonda: «Capisco che l’eccidio di Peteano sia un ricordo molto scomodo per lo Stato, ma le vittime sono vittime. Non c’è mai stato un vero riconoscimento istituzionale di quanto successo. E nessun esponente dello Stato è mai venuto qui. Ma stavolta, lo giuro, inviterò il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella».

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