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WTA Palermo: una stanca Bronzetti cede a Cristian in due set

PALERMO - In un'atmosfera inficiata dai soliti scommettitori seriali, cade anche l'ultima azzurra rimasta in gara. L'augurio è che i problemi fisici accusati da Lucia Bronzetti non pregiudichino i suoi Giochi Olimpici

[7] J. Cristian b. L. Bronzetti 6-3 6-2

In un incontro costellato da diversi servizi strappati – 9 break su 18 game totali – viene eliminata anche l’ultima italiana rimasta in gara al Palermo Ladies Open: Lucia Bronzetti cede il passo alla testa di serie n.7 su Jaqueline Cristian con lo score di 6-3 6-2 in un’ora e tre quarti di partita.

Purtroppo a gustare il match, la solita deriva degli scommettitori seriali: per fortuna solo sparuto gruppo a portare avanti il malcostume nello sport italiano.

Per la ventiseienne di Bucarest è la seconda qualificazione ai quarti di finale del Country Time Club, la prima era giunta nel 2021. Si conferma, inoltre, bestia nera dell’azzurra avendola sconfitta 3 volte su 3 a tutti i livelli nei confronti diretti: l’ultima prima di Palermo a Wimbledon un anno fa.

Per Jaqueline questo è il terzo quarto stagionale dopo Cluj e Charleston.

Primo Set: Bronzetti va avanti 2-0 ma alla fine a gioire è Cristian

Lucia entra centratissima in campo, mettendo subito grandissima pressione in risposta. Lo schema è quello già ammirato con la francese Jacquemot. Il nuovo supersonico dritto ad aprire angoli inesplorati per scoprire zolle di terra da conquistare e poi l’accelerazione bimane a recidere immediatamente l’immutato equilibrio pre gara. Così, dopo aver strappato il servizio a Jaqueline ai vantaggi, a zero ha prontamente consolidato il vantaggio per il 2-0 (parziale di 8 punti a 3 in favore dell’azzurra).

Cristian comprende quindi che a questo ritmo, Bronzetti va a nozze allora cambia qualcosa a livello tattico decidendo di alzare sostanzialmente la spinta del suo rovescio: in particolare ricercando una traiettoria stretta ed incrociata per togliere l’azzurra dal centro del campo. La modifica strategica della rumena porta i dividenti sperati: al termine di un game fiume da 18 punti e un paio di palle games non concretizzate, alla quinta opportunità arriva il contro-break. (2-2).

Ora, purtroppo, siamo costretti ad inserire una nota dolente che ancora una volta riguarda la deriva delle scommesse e soprattutto del malcostume che troppo spesso attanaglia lo sport nel nostro Paese: uno sparuto gruppo di alcuni individui situati alla destra della tribuna stampa continua ad inneggiare la ventiseienne di Bucarest esultando senza il minimo pudore sugli errori riminesi.

Ritornando sulla cronaca della partita, sul 3-2 ci si deve fermare per un MTO da 2 minuti richiesto da Lucia per farsi fasciare la coscia sinistra. Ricordiamo che già nel match di primo turno, era entrata in campo con entrambe le cosce fasciate elasticamente.

In questo caso, più precisamente è la zona dei flessori ad essere stata “bloccata”. Al rientro in campo, è ancora un po’ ingessata la venticinquenne romagnola: commette due gratuiti di dritto, un in lunghezza, l’altro in larghezza e alla fine anche per meriti di Cristian subisce il break (4-2 per la giocatrice dell’Est Europa).

I casinisti seriali alla nostra destra proseguono il loro incessante compito, spazientendo anche la povera Lucia che non ne può più e si rivolge al giudice di sedia con un volto che è un misto tra incredulità e frustrazione. Già più volte si era girata con lo sguardo verso quell’angolo di tribuna inviando loro occhiatacce che non avevano bisogno di molte spiegazioni.

Dal settimo all’ottavo game va in scena uno scambio di break, che dunque non cambia però la sostanza del punteggio. Giunti così sul 5-3 con l’ex n. 58 del mondo al servizio, l’italiana produce il massimo sforzo: si porta prima 0-30, poi 30-40. La numero 70 WTA avrebbe l’occasione per contro-breakkare ma il passante di dritto in corsa esce di mezza spanna – al termine di un gran bel punto da parte di entrambe le protagoniste.

É l’ultima emozione del primo set: Cristian nel primo vantaggio interno passa all’incasso: 6-3 in 53 minuti di gioco.

Secondo Set: Bronzetti è in riserva, la palla di Cristian viaggia di più

La numero 3 d’Italia, a questo punto, capisce che c’è necessità di affidarsi anche alla cabala e allora via negli spogliatoi a cambiare abito – come accaduto in modo vittorioso contro Elsa – dal blu al bianco.

Concentrandoci invece più nello specifico sulla nativa di Bucarest, va comunque sottolineato che si tratti di una colpitrice di straordinaria qualità – molto simile per caratteristiche a Begu, ammirata nella giornata di mercoledì – ed è proprio tramite questa pulizia nelle fiondate da fondo che Jaqueline riesce a rompere l’equilibrio nel secondo set.

Dispiace tanto per Lucia, soprattutto perché era avanti nel famigerato game in questione: prima 30-0, poi 40-15 ma un doppio fallo, un passante incrociato sublime della rumena – anche se l’attacco di Bronzetti era abbastanza rivedibile – ed infine un non forzato di dritto affossato in rete in uscita dal servizio, hanno delineato il 2-1 con break a favore per la sua rivale.

L’azzurra con le spalle sempre più al muro tenta di risalire la corrente con una rispolverata vena di efficienza da fondo: sia il rovescio sia il dritto tornano ad incidere con peso e profondità, nel quarto gioco sfuma la prima palla break perché la romagnola non affonda quando deve e viene ricacciata dalle violenti costruzioni rumene ma la seconda è quella buona (2-2).

Purtroppo è stato soltanto un amen consolatorio: le esecuzioni di Lucia non hanno la stessa pesantezza e velocità che trovavano con continuità al turno precedente. La palla di Cristian viaggia di più: nuovo vantaggio per Jaqueline che conferma a 15 e sale 4-2.

Bronzetti nel finale smarrisce anche lucidità sia nelle scelte di campo che nella lettura di dove possa atterrare la palla: si ferma chiamando una palla fuori ma la polacca Marta Mroziniska controlla il segno e dice che la palla è buona.

È l’ultima appendice di questa gara: con un ace Cristian appone la firma definitiva.

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