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Orlando in piazza contro Toti, l’ironia sulla sua possibile candidatura: “Come ci daremo la zappa sui piedi? Non c’è limite alla fantasia…”

Una coalizione ampia con un programma comune e un’inedita convergenza su un possibile candidato, come farà questa volta il centrosinistra ligure a buttarsi la zappa sui piedi come diverse volte ha abituato a fare i suoi elettori? “Non mettiamo limiti alla fantasia” è la risposta ironica di Andrea Orlando, ex-ministro della Giustizia Pd che fin dai primi mesi dell’anno è stato indicato come candidato unitario della coalizione che vede uniti Pd, M5s, Avs e probabilmente Azione per il post-Toti in Liguria. Più seriamente, un elemento di criticità è uscire dalla narrazione qualunquista per la quale “così fan tutti”, emersa dall’interrogatorio nel quale il terminalista Aldo Spinelli, accusato di aver corrotto Toti, ha sostenuto in passato di aver finanziato anche il Pd. “Il rischio qualunquismo c’è – riconosce Orlando – però va detto che c’è una differenza tra chi decideva nelle aule dei consigli istituzionali e chi prendeva decisioni sugli yacht degli imprenditori. Certo il centrosinistra non può rappresentare un ‘avvicendamento’, ma segnare una profonda discontinuità e alternativa al sistema di potere rappresentato dalle politiche di Giovanni Toti, indipendente dall’esito giudiziario che emergerà”.
In tempi non sospetti, mesi prima dell’arresto di Toti del 7 maggio, Orlando aveva dato la sua disponibilità alla candidatura definendo la gestione del potere in Regione un’”oligarchia predatoria”. A seguito dell’inchiesta che ha travolto il presidente (sospeso) Giovanni Toti, attualmente ai domiciliari e accusato di corruzione, finanziamento illecito ai partiti, voto di scambio e falso, la sua candidatura si fa sempre più plausibile.

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