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Una barriera attorno al pronao della chiesa di Sant’Antonio nuovo  a Trieste

Una barriera attorno al pronao della chiesa di Sant’Antonio nuovo  a Trieste

foto da Quotidiani locali

TRIESTE. Una barriera a protezione del pronao della chiesa di San’Antonio Taumaturgo. Dopo il grido di allarme del parroco e del dibattito, dunque, è arrivata la richiesta ufficiale, nel corso della quarta commissione comunale da Salvatore Porro (Fratelli d’Italia) attraverso un’apposita mozione. «Sotto il pronao della chiesa di notte sono solite bivaccare diverse persone – la premessa di Porro – senza considerare che sono stati trovati anche dei preservativi, scritte sui muri ed escrementi. Ecco perciò che i sagrestani chiedono l’installazione di un’inferriata, sulla falsariga di quella presente attorno alla chiesa serbo-ortodossa e dei paletti per evitare la sosta dei veicoli».

Presente in aula l’assessore Elisa Lodi, la quale ha ritenuto condivisibile la mozione. «Ne andremo a discutere con la Soprintendenza – spiega – perché in passato una soluzione simile era stata giudicata negativamente». La proposta non è stata cassata a priori dai rappresentanti dell’opposizione presenti in aula, con Luca Salvati (Pd) che ha ricordato come «lo stile neoclassico della chiesa richiede però una recinzione adatta, in modo da non replicare quella attorno al tempio di San Spiridione dalle fattezze più consone a una prigione che a una chiesa».

Spazio quindi a una serie di mozioni di Rosanna Pucci (Pd) sul tema delle scuole. La prima riguardava il quarto piano della scuola Svevo che, come ha ricordato Lodi, «verrà riconsegnato al termine della ristrutturazione che include l’intero edificio. Nel frattempo è stata completata la bonifica dell’amianto, rimontato il quadro elettrico, ritinteggiati i locali del quarto piano con l’obiettivo di garantire una nuova operatività delle aule per l’anno scolastico 2024/25». Dello stesso tenore la mozione riguardante i bagni della Giotti-Weiss. Infine, sempre Pucci ha chiesto all’assessore di intervenire per la sistemazione di alcune problematiche relative all’edificio del Molo IV che ospita temporaneamente la scuola Guido Corsi, quali pozzanghere esterne, spazi didattici e adempimenti legati alla sicurezza.

«La premessa è che si tratta di una struttura provvisoria. – le parole del dirigente comunale Luigi Fantini – Contiamo di chiudere in vista dell’anno scolastico 2025/26, pertanto non hanno senso tanti interventi per una struttura che verrà utilizzata per un solo anno. Sono in programma degli interventi provvisori, in particolare riguardo alle vetrature dell’edificio». Concetti condivisi da Stefano Bernobich (Lega) e dal presidente della Commissione Lorenzo Giorgi (Forza Italia), mentre Giampiero Dell’Agata (Lega) ha chiesto che la sede al Molo IV, da provvisoria, possa diventare una succursale permanente.

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