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Addio al prof Lorenzo Minoli: «I pazienti erano la sua vita»

PAVIA. Lorenzo Minoli, per più di vent’anni primario del reparto di Malattie infettive del San Matteo oltre che docente universitario, è morto all’età di 78 anni. Nato a Stresa nel maggio del 1946, è stato uno dei pilastri della scuola pavese di malattie infettive: «Abbiamo lavorato per quarant’anni gomito a gomito, era il primo ad arrivare in reparto e l’ultimo ad andarsene» racconta Piero Marone, ex direttore della Microbiologia e Virologia dell’ospedale. «Il lavoro e la cura dei pazienti erano la sua vita: era di poche parole ma da lui ho imparato tantissimo. È stato un riferimento per tutti i reparti del policlinico, che si affidavano a lui per le consulenze».

«una perdita»

Alunno del collegio Fraccaro, Minoli si specializza in Malattie infettive nel 1974: nel corso della sua carriera universitaria e ospedaliera, il docente ha prodotto oltre 200 pubblicazioni scientifiche. Nominato primario del San Matteo nel 1994 e pensionato nel 2016, ha lasciato un ricordo ancora vivido nella mente di chi ha collaborato con lui: «Ho conosciuto Minoli quand’ero ancora un giovane specializzando. La sua passione per la Medicina ha fatto crescere la scuola infettivologica pavese» racconta Raffaele Bruno, attuale primario di Malattie infettive al policlinico San Matteo. «È stato un grande clinico, pioniere dell’infettivologia dei trapianti, specie quando in ospedale è stato attivato il programma dei trapianti di cuore. Di Minoli ricordo la pacatezza con la quale affrontava le giornate di lavoro. Non si è mai tirato indietro quando c’erano da risolvere problemi di natura organizzativa o clinica, era sempre il primo a mettersi in gioco. La sua scomparsa è una grave perdita per la medicina» conclude Bruno.

Nonostante il curriculum di peso e i lunghi anni di servizio, l’umiltà è uno dei tratti che ha contraddistinto il profilo umano di Minoli, ricordato da colleghi e colleghe come una persona mite e riservata. «Era sempre desideroso di apprendere e studiare. Come allieva e collega, esprimo profonda gratitudine per il suo esempio clinico» afferma Alba Muzzi, direttrice sanitaria facente funzioni del policlinico San Matteo.

«Sensibile alla sofferenza»

Dal ritratto di Muzzi emerge il ritratto di una persona dedita ai pazienti e consapevole dell’importanza del suo ruolo da docente: «Il professor Minoli era dedito ai pazienti – prosegue la direttrice sanitaria – sensibile alla sofferenza e alla malattia, interessato a promuovere collaborazioni multidisciplinari nei contesti più complessi della realtà del San Matteo, per esempio i pazienti trapiantati, ricoverati in rianimazione. Dal carattere schivo e riservato, è stato un maestro per generazioni di specializzandi che ha formato con passione e desiderio di coinvolgerli, attraverso la misura dei propri limiti e la ricerca del confronto, e che gli sono profondamente legati e grati». Al momento, la data e il luogo dei funerali non sono stati ancora fissati.

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