Addio a “Lallo”, il taxista di Voghera Per 60 anni davanti alla “sua” stazione
Il ricordo
Fabrizio Guerrini / Voghera
C i sono vogheresi che sono diventate figure iconiche per lo stile e il modo con cui per tanti anni hanno svolto la loro professione, lontano dai riflettori della politica o dello sport. E lui, Roldano Mossolani, strappato, a 78 anni da un ictus , agli affetti e al suo lavoro sarà ricordato a buon diritto come il “taxista di Voghera”. Se, infatti, la mitizzata “casalinga” non ha un volto, ma è solo un concetto giornalistico-letterario, lui i taxi li ha guidati davvero. Lo ha fatto per 60 anni, da quando ne aveva 18: la storia è davvero tutta dalla sua parte. E il titolo che l’accompagna.
Lì, davanti alla stazione
Roldano lo trovavi lì, di giorno e di notte, davanti alla stazione ferroviaria. Un istituzione cittadina, una scelta “genetica”, familiare. Secolare. Suo padre e il padre di suo padre hanno gestito il trasporto delle persone. E prima delle auto con navigatore e aria condizionata, c’erano le carrozze con i cavalli. Poi la svolta.
Suo padre cede il deposito ferroviario di famiglia che diventa, nei primi anni Ottanta il grande “autosilo” cittadino. Roldano (chiamato da tutti “il Lallo”) si era messo, intanto, alla guida dei taxi e lo farà fino a quando, circa un mese fa un ictus lo costringe a lasciare, per sempre, il suo posto davanti alla stazione. Restano i ricordi, le testimonianze i suoi racconti.
La vita vissuta, i volti dei viaggiatori che scendendo da un treno o , avendolo perso, avevano in lui un sicuro punto di riferimento. Gli anni hanno cambiato il volto del suo lavoro, come l’ambiente della stazione ferroviaria. I giardini con la fontana e le panchine, si sono trasformati in luoghi di bivacchi poco rassicuranti. Voghera e la sua stazione hanno perso la qualifica di città di chi viaggia.
Lui, Roldano l’ha capito prima di altri. «Ormai questa stazione sta diventando sempre più un deserto», raccontava qualche anno fa.
La biglietteria aperta a tempo, la sala d’aspetto chiusa di notte. Il clima sempre meno rassicurante. «Io lavoro di notte – continuava a raccontare – c'è chi il mio taxi non lo vede neanche, perché a volte i lampioni sono spenti. Il servizio taxi garantito è dalle 8 alle 20 e se non ci fossi io a passare la notte qui, tante persone rimarrebbero sole. Ci sono molte signore che prendono il taxi perché magari devono attendere un'ora per la coincidenza verso Genova o Alessandria e hanno paura ad aspettare. Così le porto io alla loro destinazione». L’addio a Roldano taxista di Voghera sarà domani mattina alle 10,45 in Duomo. Lascia i figli Monica e Fabio, la moglie Maria Rosa e l’altra figlia Barbara. Per l’ultimo viaggio non sarà lui alla guida, ma prima di accorgersi che, davanti alla stazione, non c’è più il Lallo a portarti via di lì, ci vorrà tempo. Ed è giusto così. —