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Asili, materne e ricreatori a Trieste: «Stabilizzare subito i precari»

TRIESTE. In aula ci sono i rappresentanti dei 23 lavori precari impiegati nei nidi e nei ricreatori comunali e i sindacati uniti che chiedono la «stabilizzazione dei contratti». L’opposizione punta il dito contro la volontà della giunta di consegnare «chiavi in mano» il futuro asilo di Roiano a privati ma il centrodestra rassicura. «Non c’è nessuna intenzione di esternalizzare il personale», affermano i due assessori Stefano Avian (Personale) e Maurizio De Blasio (Educazione), che poi precisa: «Ma abbiamo l’esigenza di soluzioni complementari».

Il tema della stabilizzazione del personale precario nei servizi educativi tiene banco in seconda e quinta Commissione, riunitesi in seduta congiunta. Il nodo è prettamente tecnico, con la nuova legge sull’albo educatori che rischia di essere un terremoto nei servizi educativi triestini e non, ma il dibattito è soprattutto politico: all’orizzonte infatti non c’è l’ombra di un bando interno mentre a Roiano c’è un asilo nuovo di zecca la cui apertura è tuttavia appesa a una delibera che sta dividendo anche la stessa maggioranza.

Andando in ordine. Il termine ultimo per l’iscrizione obbligatoria all’albo di educatori e pedagogisti è tra meno di venti giorni, il 6 agosto, e sui professionisti precari pesa una spada di Damocle: i criteri fissati dalla legge 55/2024 ( a partire dalla richiesta di titoli di studio specialistici) rischierebbero infatti di lasciare fuori diversi precari, dal terzo settore al personale di ricreatori e asili.

In tutto 23 tra educatori e pedagogisti impiegati in strutture comunali, da anni in attesa di un contratto stabile e che adesso invece «rischiano di non poter più lavorare, non avendone i requisiti». Come Furio Perini, «precario storico» in ricreatorio, che afferma: «Nessuno ci ha mai chiesto i titoli. Se ci aveste stabilizzato due anni fa, oggi non saremmo in questa situazione».

La soluzione richiesta dai sindacati è lineare. «Insistiamo per procedere alla stabilizzazione di questi precari, sui quali il Comune ha investito molto: un simile patrimonio non deve andare perso», dice Walter Giani di Cisl Fp, mentre Ottorino Marchianò per l’Ugl attacca in casa: «Dov’è finito il centrodestra che lotta contro il precariato?».

«Al momento non abbiamo posti vacanti in pianta organica», precisa l’assessore Avian, comunicando i pensionamenti previsti dal prossimo anno (cui possono corrispondere stabilizzazioni): un posto nel 2025, quattro nel 2026, nove nel 2027. «Non c’è l’intenzione esternalizzare i servizi: non c’è preclusione per i futuri posti vacanti», precisa, ricordando che «il Comune ha sempre assunto personale comunale».

Risposta che però, fa notare la dem Rosanna Pucci, «non contempla la richiesta di indire un bando specifico per la stabilizzazione dei precari, utile quanto meno per avere una graduatoria per il fabbisogno futuro dei servizi educativi comunali». Peraltro, ricordano dal centrosinistra, è – anche – la difficoltà nel reperire personale a motivare la delibera della giunta (al momento rinviata a settembre) per affidare 33 dei 66 posti del futuro nido di Roiano a privati.

Perché non stabilizzare i precari che ci sono già, e impiegarli nella struttura? Per l’assessore De Blasio c’è «esigenza di soluzioni complementari», ma la consigliera di At Giorgia Kakovic accusa la giunta di «aver intrapreso una strada chiara: privatizzazione progressiva e complessiva del servizio». «La maggioranza è in stato confusionale e a farne le spese sono i precari», rincara il capogruppo di Punto franco Paolo Altin, bocciando le «risposte imbarazzanti di assessori di FdI, ancillari rispetto ai dirigenti di riferimento».

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