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Gli “incentivi” di Bruxelles fanno volare le auto cinesi in Europa: calano le elettriche, crolla Tesla

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L’eurofollia spinge il made in China anche nelle auto. Crescono le immatricolazioni in Europa nel 2024, calano gli acquisti di quelle elettriche e vola il brand cinese. A giugno 2024 sono state immatricolate 1.310.989 autovetture in tutto il continente, con una crescita del 3,6% rispetto a giugno 2023. Tuttavia, il primo semestre del 2024, con 6.879.438 […]

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L’eurofollia spinge il made in China anche nelle auto. Crescono le immatricolazioni in Europa nel 2024, calano gli acquisti di quelle elettriche e vola il brand cinese. A giugno 2024 sono state immatricolate 1.310.989 autovetture in tutto il continente, con una crescita del 3,6% rispetto a giugno 2023. Tuttavia, il primo semestre del 2024, con 6.879.438 immatricolazioni, mostra un aumento del 4,4% rispetto allo stesso periodo del 2023. Analizzando i risultati dei maggiori Paesi a giugno, l’Italia ha segnato una crescita del 16,1% nelle immatricolazioni di automobili, la Germania un +6,1%, la Spagna un +2,2% e il Regno Unito un +1,1%. La Francia invece ha subito un calo del 4,8%.

Dacia Sandero la macchina più venduta

Dacia Sandero è la vettura più venduta in Europa nei primi 6 mesi del 2024. L’azienda rilevata da Renault ed originariamente rumena ha fatto registrare la migliore performance. Questo è quanto  risulta da un nuovo rapporto di Jato Dynamics che ha scattato una fotografia del mercato europeo nel primo semestre dell’anno.

Tesla Model Y è, invece, la più venduta tra le elettriche. Tesla però registra una crisi come tutto il comparto delle auto elettriche che si mantiene in piedi grazie agli incentivi europei e che mostra ancora dei costi proibitivi per la media del mercato.

Il boom delle cinesi mentre si annunciano nuovi dazi

Il boom delle auto cinesi in Europa riguarda prevalentemente quelle elettriche facilitate dagli incentivi concessi da Bruxelles. Gli Usa hanno raddoppiato i dazi verso Pechino e la stessa cosa vorrebbe fare l’Ue che, però, nel frattempo continua con l’elargizione di benefici per un mercato ancora troppo complicato.

Tajani: “Rivedere lo stop del 2035”

“C’è la possibilità di rivedere la scellerata norma che impone il blocco delle auto non elettriche a partire dal 2035”. Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani all’evento ‘Anuman2024’. “I verdi hanno votato Ursula von der Leyen pur dicendo che non è un programma verde”, ha sottolineato Tajani.

L’euro-follia e la componentistica in mano a Pechino

I benefici all’elettrico e l’annuncio di un abbandono delle macchine a benzina nel 2035 hanno favorito solo la Cina che detiene il monopolio della componentistica anche per quanto riguarda le autovetture non elettriche. Non a caso i tempi di attesa di consegna si sono estremamente dilatati negli anni, mentre Pechino detta le regole di mercato e si appresta a un’ennesima guerra contro gli Usa. E l’Europa? Sta a guardare e non tutela i suoi marchi, oppure si allea con i cinesi come ha fatto di recente Stellantis che nel frattempo non produce più in Italia.  

 

 

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