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L’ultima euro-beffa: la compagna Salis, in attesa di giudizio, si piazza in commissione Giustizia

Incredibile ma vero. La maestrina antifà, accusata di essere vicino alla nota Hammerbande (la Banda del martello), Ilaria Salis, neo-eletta al Parlamento europeo sotto le insegne di Verdi-Sinistra e libertà, ha vinto uno scranno nella commissione Giustizia, Libertà civili e Affari interni (Libe) di Strasburgo. Un colpaccio, non c’è dire per una detenuta con l’accusa […]

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Incredibile ma vero. La maestrina antifà, accusata di essere vicino alla nota Hammerbande (la Banda del martello), Ilaria Salis, neo-eletta al Parlamento europeo sotto le insegne di Verdi-Sinistra e libertà, ha vinto uno scranno nella commissione Giustizia, Libertà civili e Affari interni (Libe) di Strasburgo. Un colpaccio, non c’è dire per una detenuta con l’accusa di aver aggredito a martellate esponenti di destra radicale in una manifestazione a Budapest. Scarcerata solo perché eletta in Parlamento.

La compagna Salis nella commissione Giustizia di Strasburgo

Tra i 75 membri della commissione  (Libe) infatti, accanto ad  Alessandro Ciriani (FdI), Paolo Inselvini (FdI), Cecilia Strada (Pd), Alessandro Zan (Pd), Caterina Chinnici (Fi), Susanna Ceccardi (Lega), Giuseppe Antoci (M5S), c’è anche lei, la nuova eroina dell’estrema sinistra.  Che, dopo l’istantanea-simbolo con Carola Rachete e Mimmo Lucano nel primo giorno di ‘scuola’, ha iniziato subito a dare filo da torcere al suo mentore Angelo Bonelli.

Una spina nel fianco di Bonelli e Fratoianni

La miracolata di Budapest, infatti, ha votato orgogliosamente contro la rielezione di Ursula von der Leyen, per motivazioni ideologiche a dir poco datate all’insegna del bolscevismo. Proprio mentre la coppia Bonelli-Fratoianni annunciava alla stampa il suo sì determinante alla Ursula 2 “per fermare le destre”, la Salis pubblicava sui social la sua dichiarazione di guerra a Bruxelles. “In piena continuità con il mandato precedente, von der Leyen rappresenterà l’Europa neoliberista, che dà priorità ai profitti del mercato rispetto agli interessi materiali della gente comune e delle classi popolari» spiega Salis. Poi la difesa senza se e senza ma delle “persone in movimento” come la sinistra doc chiama i migranti illegali. Guai a dire clandestini.

Le bordate contro l’Europa neoliberista

E ancora: “L’Europa dei confini e di Frontex, che criminalizza l’immigrazione – scrive la neodeputata di Left Eu – uccide e danneggia le persone e continua ad affermare il razzismo sistemico in continuità con il suo passato coloniale”. Ma il meglio deva ancora arrivare con le bordate all’Europa del falso Green Deal, “che non ha il coraggio di perseguire a fondo la conversione ecologica dell’economia, mirando invece a salvare il capitalismo dalla sua necessaria fine”. Non va meglio con l’Ucraina. E qui è più in linea con il ‘suo’ partito che ha dovuto masticare amaro la posizione di von der Leyen e dei big della Ue sul conflitto russo-ucraino e il cappello della Nato. Sei verdi nostrani fanno finta di niente, la compagna Ilaria spara a zero contro Bruxelles, che “in questi tempi pericolosi di guerra rinuncia alla formulazione di una posizione internazionale autonoma a favore di una politica di pace che rispetti e salvaguardi i diritti dei popoli”.

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