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Raid israeliani a Hodeida: risposta agli attacchi Huthi



Sabato, gli attacchi aerei hanno preso di mira Hodeida, città yemenita controllata dai ribelli Houthi, che hanno accusato Israele di essere dietro i bombardamenti. “I raid del nemico israeliano sulle strutture di stoccaggio del petrolio nel porto di Hodeida” hanno causato morti e feriti, ha dichiarato il Ministero della Salute Houthi in un comunicato pubblicato dai media gestiti dai ribelli, senza fornire un bilancio preciso. Lo Stato ebraico ha confermato poco dopo di essere dietro questi attacchi a “obiettivi militari”.

Stando a quanto riferito da un corrispondente dell'AFP presente sul posto, si sono udite forti esplosioni nella città portuale dello Yemen occidentale devastato dalla guerra, dove gli Huthi controllano gran parte del Paese. Gli attacchi sono arrivati un giorno dopo che un attacco di droni rivendicato dagli Huthi ha ucciso una persona a Tel Aviv.

Sostenendo di agire in solidarietà con i palestinesi di Gaza, coinvolti nella guerra tra Israele e Hamas, da novembre gli Huthi hanno effettuato attacchi a navi mercantili, descrivendole come legate a Israele. Gli attacchi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, zone marittime chiave per il commercio mondiale, hanno fatto lievitare i costi assicurativi, spingendo molte compagnie di navigazione a navigare attraverso la punta meridionale dell'Africa, una rotta molto più lunga.

A dicembre, gli Stati Uniti, alleati di Israele, hanno istituito una forza multinazionale per proteggere la navigazione in quest'area strategica e da gennaio, con l'aiuto di Londra, hanno lanciato numerosi attacchi contro gli Huthi in Yemen.

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